Traditi dal navigatore del telefonino Due escursionisti salvati dopo ore

Preparano il tragitto usando un’app e imboccano un sentiero impervio, ancora più insidioso per il maltempo

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di Daniele De Salvo

Hanno rischiato la vita in montagna perché si sono fidati delle app del cellulare. Una coppia di turisti ungheresi, 27 anni lei e 28 lui, l’altra sera sono rimasti bloccati sul Monte Coltignone, nella zona dei Piani dei Resinelli e del Parco Valentino, sopra Lecco. Hanno imboccato un sentiero troppo difficile per loro, reso tra l’altro ancora più pericoloso dal maltempo. E sono stati “traditi“ dal tragitto studiato solo a tavolino consultando app e video sui social, oltre che dalle indicazioni del navigatore sullo smartphone.

Li hanno salvati i volontari del Soccorso alpino di Lecco, che si sono messi in marcia con il buio e la pioggia. Hanno impiegato sei ore per raggiungerli, assisterli e poi riaccompagnarli a valle sani e salvi. Quando li hanno trovati erano infreddoliti, bagnati fradici, stremati e paralizzati dalla paura.

L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio, quando i due giovani escursionisti, partiti da Lecco a piedi e intenzionati a dormire in un B&B ai Resinelli dopo una gita nei paraggi, sono rimasti letteralmente impantanati sul sentiero Ger del Gruppo escursionisti rancesi, una via attrezzata resa estremamente viscida dalla pioggia. Si sono subito messi in cammino i volontari del Soccorso alpino della stazione di Lecco, mentre dalla base di Villa Guardia sono decollati i soccorritori dell’eliambulanza di Como che tuttavia, dopo 40 minuti di volo, hanno dovuto abortire la missione per le nuvole basse. I soccorritori della Delegazione lariana del Soccorso alpino e speleologico lombardo (Cnsas) hanno faticato parecchio a individuare i due turisti, sebbene disponessero delle loro coordinate Gps, perché rintanati in un anfratto naturale nella roccia.

"Si sono riparati lì – racconta il capostazione del Soccorso alpino di Lecco Massimo Mazzoleni, che ha partecipato personalmente all’operazione di soccorso – Erano anche ben equipaggiati, ma non si aspettavano di affrontare un percorso tanto impervio e condizioni meteo del genere, perché non conoscevano la reale situazione".

Non li hanno aiutati a orientarsi nemmeno i cartelli segnaletici, che riportano poche indicazione e per gli stranieri risultano incomprensibili, a differenza di quelli in altre località turistiche. I volontari del Soccorso alpino, dopo aver assistito e rifocillato i due ungheresi, li hanno imbragati e poi pian piano scortati passo dopo passo incolumi fino ai Resinelli. L’allerta è cessata solo dopo mezzanotte inoltrata. Per un intervento del genere in Svizzera i soccorritori della Rega elvetica avrebbero presentato una parcella di almeno 7mila euro tra uomini, elicottero, equipaggiamenti e tempo impiegato.