DANIELE DE SALVO
Cronaca

Statale 36, scene di “ordinaria“ follia: le scorciatoie dei furbetti contromano. Il video

Inversione a U proibite sapendo di essere in errore: multe e cartelli non fermano l’azzardo a rischio tragedia

Lecco, 9 agosto 2022 -  Due fari puntati dritti in faccia all’uscita di una curva o di una galleria e che si avvicinano sempre più in fretta e sempre più grandi, senza concedere neppure il tempo di realizzare ciò che sta per accadere. È il peggior incubo di ogni automobilista, perché quei due fari significano uno schianto frontale ad una velocità combinata di oltre 150 chilometri all’ora e morte certa tra i rottami di due veicoli avvinghiati in un “bacio” letale. Sono i fari delle macchine di chi guida in contromano, un incubo che sulla Statale 36 troppo spesso rischia di diventare realtà. L’ultima volta il brutto sogno si è materializzato domenica a Colico, nella zona del trivio di Fuentes, al confine tra le provincie di Lecco, Como e Sondrio, dove la Statale del Lago di Como e dello Spula, in un dedalo di svincoli, corsie e indicazioni con decine di cartelli segnaletici uno sopra l’altro e uno dopo l’altro, si biforca, diventando SS 38 dello Stelvio da una parte e smettendo di essere una Superstrada a doppia carreggiata per proseguire verso il confine con la Svizzera dall’altra.

È successo lo stesso almeno in due occasioni a luglio, all’altezza di Abbadia Lariana in carreggiata sud e in quella Nord ad Annone Brianza, dove gli agenti della Polstrada hanno intercettato un guidatore che ha percorso dalla parte sbagliata pure la galleria Monte Barro. Il medesimo copione è andato in scena pure a giugno sulla rampa di accesso di nuovo al trivio di Fuentes a Colico e a Dervio, a metà giugno sulla 38 a Piantedo, a maggio sulla rampa di uscita a Suello, mentre a marzo a Galbiate un motociclista ha percorso dalla parte sbagliata lo svincolo di Civate e prima ancora sulla Variante di Morbegno...

Già lo scorso autunno il prefetto di Sondrio ha ordinato ai tecnici di Anas di posizionare cartelli più grandi e di tracciare strisce e indicazioni di divieto di accesso sull’asfalto più evidenti agli svincoli della Statale 36 e della 38. Lo stesso ha chiesto nei scorsi giorni il prefetto di Lecco sulla Super 36 nel tratto lecchese, che è il più trafficato e il più pericoloso della cosiddetta “autostrada della Lombardia” che ogni weekend milanesi e brianzoli percorrono per andare al lago o in montagna e che quotidianamente migliaia e migliaia di camionisti, automobilisti e motociclisti usano per lavorare.

I poliziotti della Stradale hanno inoltre intensificato i controlli: nelle ultime settimane hanno identificato, multato di 1.300 euro, denunciato e lasciato a piedi senza patente tre imprudenti del contromano. Eppure non basta, perché chi percorre la 36 contromano sa di essere in errore: non la imbocca per sbaglio a qualche svincolo; effettua l’inversione a U di proposito, consapevole di compiere una manovra proibita più azzardata di una roulette russa, per se stesso e soprattutto per tutti gli altri automobilisti, per i quali si trasforma nel loro peggior incubo.

"Ero quasi a secco e dovevo tornare indietro alla stazione di rifornimento che avevo appena superato per fare benzina", "Ho saltato l’uscita e non volevo allungare il giro fino al prossimo svincolo", le allucinanti scuse. "È emerso come tali comportamenti, realizzati addirittura in galleria, non siano dipesi da distrazioni alla guida né dall’assenza o dall’inadeguatezza della segnaletica stradale - confermano dalla Polizia stradale -. Sono risultati il frutto di scelte consapevoli e azzardate dei conducenti". Scelte consapevoli e azzardate che la sera del 17 dicembre 2018 sulla Variante di Morbegno sono costate la vita a un 52enne, a un 42enne e a quattro giovani di 20, 26, 33 e 26 anni.