Santa Maria Hoè, collezionista da Guinness: ha un milione di cartoline

Fumagalli attende solo l’ispezione da parte dei giudici del World Records "Ci sarebbe da riempire un libro con le storie legate a ogni spedizione"

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È il collezionista di cartoline numero uno al mondo. Mai nessuno prima di lui è riuscito a raccoglierne così tante. Alessio Fumagalli, 62 anni di Santa Maria Hoè, ne ha già 1 milione e oltre. Sta attendendo solo l’ispezione di controllo da parte dei giudici del Guinness World Records affinché il suo nome possa essere scritto sulle pagine del libro dei primati. Ogni cartolina rappresenta un luogo: ne possiede almeno una dei quasi 8mila paesi italiani e dei circa 90mila europei e da ognuna delle 208 nazioni di tutti i cinque continenti. E poi ci sono panorami, paesaggi, animali. Ma ogni cartolina rappresenta anche amici che nemmeno lui si sarebbe mai immaginato di avere, sebbene magari senza mai incontrarli.

"Sono moltissime le persone che mi hanno aiutato spedendomi e regalandomi cartoline – racconta emozionata il 62enne -. Ci sono gli amici di Trieste che è la mia città d’adozione che da soli mi hanno donato quasi un terzo delle cartoline e poi pensionati, anziani, giovani, politici, cantanti, calciatori della mia Inter, personaggi famosi che per riserbo e umiltà non vogliono nemmeno essere citati. Per darmi una mano tre parroci toscani oltre al cestino delle offerte nelle chiese delle loro parrocchie hanno addirittura messo delle scatole per le cartoline per me. Anche un medico che presta servizio in Mongolia me ne ha spedite. Solo nell’ultimo periodo ne ho ricevute dalla Scozia, dalla Finlandia, Norvegia, Islanda e dalla Nuova Zelanda: ci sono voluti 42 giorni per riceverle dall’altro capo del mondo. Ci sarebbe da riempire un libro con le persone, gli aneddoti e le storie legate alle cartoline". Dopo aver realizzato il sogno del record mondiale Alessio adesso vuole scrivere un libro. Un altro desiderio che coltiva è quello di aprire a Santa Maria Hoè un museo delle cartoline, dove esporre almeno quelle più datate, come una del 1828, e le più pregiate, poiché alcune sono delle vere e proprie opere d’arte.

Daniele De Salvo