Robbiate, uccide madre a martellate e tenta suicidio: 65enne sarà interrogato

L'uomo, professore in pensione, ha riaperto gli occhi e ripreso conoscenza. Si trova ancora ricoverato in ospedale, dove è piantonato

Matricidio a Robbiate

Matricidio a Robbiate

Robbiate (Lecco), 26 dicembre 2018 - Ha riaperto gli occhi e ripreso conoscenza Marco Olginati, il professore di 65 anni in pensione che la mattina di Natale a Robbiate ha ammazzato l'anziana madre 89enne Luigia Mauri con almeno tre colpi di martello in testa e poi ha tentato di ammazzarsi ubriacandosi e impiccandosi ad un termosifone con una catena di metallo. Probabilmente già nelle prossime ore verrà interrogato. Per ora rimane ricoverato in ospedale a Lecco, dove è piantonato, perché in arresto con l'accusa di omicidio aggravato.

Gli accertamenti da parte dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Merate e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Lecco nell'appartamento al secondo piano di un condominio di via Enrico Fermi il 25 dicembre sono proseguiti fino a tarda sera. Sul posto, oltre agli investigatori, sono intervenuti sia il sostituto procuratore Andrea Figoni che è il pm incaricato del caso che ha disposto l'arresto del 65enne sia l'anatomopatologo Paolo Tricomi. Dagli accertamenti è emerso che il figlio,al termine dell'ennesima notte di litigi e urla con l'anziano genitore, al mattino presto ha colpito la madre inferma nel letto a martellate, quindi ha provato ad ammazzarsi a sua volta senza riuscirci.

A lanciare l'allarme e scoprire l'accaduto è stata un'infermiera della Cure domiciliari dell'Ast della Brianza che avrebbe dovuto occuparsi delle 89enne per assisterla e medicarla. Quando i soccorritori si sono precipitati sul posto per la madre non c'era più nulla da fare, mentre il figlio versava in stato di incoscienza: tra le mani aveva stringeva ancora l'arma del delitto, cioè il martello che è stato sequestrato, come del resto tutta l'abitazione. I vicini di casa parlano di “tragedia annunciata”, perché madre e figlio litigavano spesso e lui manifestava segni squilibrio, senza che tuttavia nessuno sia mai intervenuto.