Renzo e Lucio promessi sposi in bicicletta

L’associazione organizza il primo Pride lgtb lecchese contro le discriminazioni

Lecco Pride

Lecco Pride

Lecco - Renzo e Lucio promessi sposi in bicicletta a Lecco. Domani la città manzoniana sul quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno si tinge di arcobaleno per il primo Pride lgtb lecchese. A promuovere l’orgoglio lesbo, gay, bisessuale e transgender sono gli attivisti dell’associazione Renzo e Lucio che, al posto della tradizionale parata in marcia a piedi, propongono una variopinta biciclettata per combattere le discriminazioni. "L’idea è quella di coinvolgere tutti i cittadini, nonostante l’impossibilità di svolgere la parata tradizionale a causa della pandemia sfilando per le strade di Lecco – spiega Dalila Maniaci, presidente dell’associazione Renzo e Lucio lgtb –. È importante scendere in piazza, un momento conclusivo a coronamento di un percorso iniziato già l’anno scorso. Un percorso costellato da iniziative di tipo ludico e culturale legate alle tematiche lgtb nel loro intersecarsi con le lotte delle altre minoranze".

Intersezionalità e inclusività sono infatti le parole chiave emerse che emergono dal documento politico del Pride: "Il documento politico è l’anima del nostro percorso e e ciò che ne orienta la linea – illustra la vicepresidente di Renzo e Lucio Chiara Stefanoni -. Il documento ricollega il nostro scendere in piazza ai moti di Stonewall del 1969, ricordando l’intrinseca politicità del Pride stesso: un momento di rivendicazione e di lotta per i diritti della nostra comunità, e non solo, purtroppo ancora oggi negati". Il motto della manifestazione è "Questo pride s’ha da fare", per chiedere ai parlamentari l’approvazione del cosiddetto disegno di legge Zan. "Condannare chi istiga o compie reati determinati solo per motivi d’odio verso le caratteristiche specifiche della persona è un atto di civiltà che non può più essere rimandato o eluso", si legge nel manifesto Pride.