Prete ucciso nelle Filippine Un supertestimone al processo

Può inchiodare il mandante che rischia tornare libero dopo aver organizzato l’agguato a Padre Tentorio

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Un supertestimone è pronto a inchiodare il presunto mandante dell’omicidio di padre Fausto Tentorio, il missionario del Pime di Santa Maria Hoè che il 17 ottobre 2011 è stato ucciso all’età di 57 anni fuori dalla sua parrocchia di Arakna nelle Filippine. Verrà interrogato settimana prossima, per impedire che chi si ritiene abbia ordinato l’assassinio del missionario brianzolo venga scarcerato in attesa del processo e probabilmente sparisca nel nulla. Ha chiesto infatti di poter tornare libero su cauzione il 66enne Ricardo Boryo Dorado, conosciuto come Nene Dorado, il principale indagato per l’eliminazione del religioso santese. È un ex capo villaggio e uno dei leader del movimento "Ilaga" di integralisti cristiani che combattono contro gli islamici delle comunità tribali per impossessarsi illegalmente delle loro terre, oltre che uno dei componenti di spicco della milizia paramilitare "Bagani". Insieme ad altri esponenti governativi avrebbe organizzato l’agguato letale per togliere di mezzo padre Pops, come lo chiamavano i suoi fedeli, perché difendeva i Manobo, che sono gli abitanti del posto, da chi vuole sfruttare le ricchezze del posto. La presunta mente dei killer è stato catturata lo scorso dicembre. Proprio mentre ci sia stia finalmente avvicinando alla verità sulla fine di padre Fausto e sulle connivenze tra ufficiali dell’esercito, politici e imprenditori che ne avrebbero decretato la morte, dal Governo centrale stanno boicottare i missionari e chiudere le scuole intitolate a padre Tentorio, bloccando le donazioni che arrivano dall’Italia, accusandoli di aiutare combattenti del New People’s Army, braccio armato del Partito comunista. "È evidente che c’è un collegamento tra il processo che sta per cominciare e il tentativo di mettere in difficoltà i missionari tacciandoli di terrorismo e chi li sostiene", commenta Andrea Tentorio, nipote di padre Fausto e presidente dell’associazione Daniele De Salvo