Ponte “in bilico“, l’ex sindaco lo disse già nel 2013

Al processo spunta la segnalazione fatta già tre anni prima del crollo alla Procura di Lecco

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L’ex sindaco di Annone Brianza aveva sollevato già nel 2013 la questione sicurezza del cavalcavia sulla statale 36. Nell’udienza di ieri sul crollo del ponte di Annone Brianza, avvenuto il 28 ottobre 2016 dove è morto Claudio Bertini di Civate e sono rimaste ferite sei persone, è spuntata una segnalazione fatta tre anni prima del crollo da Carlo Colombo, allora sindaco, alla Procura di Lecco. L’avvocato Zotti, che assiste la famiglia Femiano, una delle parti lese, ha depositato la documentazione e la missiva dell’ex primo cittadino. Angelo Valsecchi e Andrea Sesana, dirigente e funzionario della Provincia di Lecco, Giovanni Salvatore, capo settore manutenzione Anas e responsabile della statale 36 e Silvia Garbelli, funzionario della Provincia di Bergamo sono a processo per lesioni, omicidio colposo e disastro colposo. Anche ieri non è mancato il rimpallo di responsabilità tra Anas e Provincia di Lecco. Il consulente Anas, Carmelo Gentile, docente al Politecnico di Milano, ha richiamato la Provincia di Lecco alle sue responsabilità, in base alla direttiva del Ministero del 19 luglio 1967 che "per quel manufatto le affidava la manutenzione", mentre l’avvocato Maurilio Prioreschi, che assiste la Provincia di Lecco come responsabile civile, ha evidenziato che il ponte ricadeva sulla statale 36, quindi competenza Anas. Sono inoltre stati sentiti i testi delle parti lese, tra cui medici che hanno assistito i feriti, tecnici, consulenti e due funzionari della Polizia Stradale di Bergamo che hanno effettuati accertamenti sull’azienda che ha rilasciato il permesso per il trasporto eccezionale. Infine il capitolo risarcimenti, sollevato ancora una volta dalle parti civili. L’unica parte lesa che ha avuto contatto con le assicurazioni è Paolo Giacalone, l’autista rimasto in bilico sul ponte. Angelo Panzeri