Lecco, poliziotto morto in servizio: "Archiviazione? Rispettiamo ma non condividiamo"

I poliziotti del Coisp non commentano la decisione presa in questi giorni riguardo la morte del collega Francesco Pischedda

Francesco Pischedda

Francesco Pischedda

Lecco, 7 maggio 2019 - I poliziotti del Coisp non possono che rispettare quanto deciso dal Gup e dal Pm di Lecco, ma non possono nemmeno condividere che non verranno mai individuati possibili colpevoli per la morte del collega Francesco Pischedda, l’agente scelto della Stradale di Bellano che ha perso la vita ad appena 28 anni di età nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2017 dopo essere precipitato da un cavalcavia della Super a Colico per inseguire un ladro, ma soprattutto dopo essere rimasto in strada a lungo prima di essere soccorso.

«Abbiamo deciso di non commentare l’archiviazione del caso avvenuta in questi giorni – commentano il segretario provinciale generale di Lecco del Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia Francesco Bruno e il segretario regionale per la Lombardia Daniele Ottaviani -. Qualcuno ha deciso che non ci sono colpevoli per la morte di Francesco, noi siamo poliziotti e rispettiamo le sentenze anche quando non le condividiamo». «In tutta questa tragica vicenda è morto più volte: è morto per strada, al freddo e sotto una pioggia battente, nella nebbia di una sera di febbraio; è morto in un’ambulanza dove non c’era il medico; è morto quando il medico è arrivato e nell’ospedale sbagliato; è morto nell’ospedale giusto, perché giunto forse tardi – ricordano i rappresentanti dei poliziotti -. La sua morte è la morte di ognuno di noi. Ci ricorda la pericolosità del nostro amato lavoro».