Paderno, il ponte riaprirà un mese prima

Le auto ritorneranno a circolare sul San Michele dal 1° novembre prossimo

Maurizio Gentile e i tecnici sul ponte

Maurizio Gentile e i tecnici sul ponte

Paderno D'Adda, 6 settembre 2019 - «Ci sono le condizioni per anticipare l’apertura del San Michele al traffico veicolare. L’8 novembre prossimo, un mese prima di quanto previsto in precedenza, le auto potranno ritornare a percorrere la strada provinciale Monticello-Paderno». Così, sui binari della Milano-Bergamo via Carnate, ovvero nel mezzo del cantiere dell’antico ponte in ferro chiuso per i lavori di restauro, l’ingegner Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI, ha annunciato la novità. Dopo la riapertura di marzo a pedoni e biciclette, questa nuova accelerazione dei lavori migliorerà la situazione di studenti e pendolari che dalla provincia di Bergamo devono raggiungere Milano. O viceversa, dal lecchese e milanese, uffici, fabbriche e scuole della bergamasca. Accanto all’AD di RFI, Claudia Terzi, assessore regionale ai trasporti, i due sindaci, Gianpaolo Torchio e Michele Pellegrini, rispettivamente di Paderno d’Adda e Calusco. Nonchè Ruben Bergonzi del Comitato San Michele. «Nonostante i lavori di riqualificazione – ha poi aggiunto l’ingegner Gentile – questo ponte non potrà vivere altri 150 anni. Non c’è alcuna urgenza – ha sottolineato l’AD – ma RFI ha già depositato la richiesta di finanziamento per gli studi preliminari relativi ad un nuovo progetto. Già approvata dal Cipe, la richiesta dovrà andare in commissione trasporti e lavori pubblici. Il problema sarà la ricollocazione della linea FS. È necessario individuare una nuova location, della quale si dovrà discutere con Regione, Province, Soprintendenza, Parco Adda Nord, Comuni e residenti».

«La discussione da aprire sul futuro – ha continuato Claudia Terzi, assessore regionale alle infrastrutture – sarà proprio col territorio. Quanto ai servizi organizzati in questi mesi, cercheremo di salvaguardare, studenti e pendolari da altri disagi». Elmetto, scarpe da cantiere e giubbetti arancione, poco prima delle 15 una trentina di persone ha superato l’ingresso della breve galleria che introduce al ponte. Qui Milo Carera, dell’impresa Notari, ha illustrato le fasi della lavorazione. Tanto lui, quanto l’ingegner Gentile hanno insistito sulla necessità di procedere a compartimentazioni. In particolare sulle sabbiature per la pulizia dalla ruggine. «Diversamente – hanno spiegato - i cellofan farebbero da effetto vela, con i lavori in corso dobbiamo controllare le reazioni della struttura». In generale, le travi in ferro agglomerato, con le quali dal 1887 al 1889 le Officine Savigano avevano costruito il San Michele, vengono sostitute con altre di acciaio, più leggere, ma più resistenti. I chiodi non sono più ribattuti, ma chiusi con dadi. «Dal ponteggio appeso all’arco – dice Renzo Rotta ex sindaco di Paderno - si notano i sensori che controllano le sollecitazioni e l’anemometro che misura la spinta del vento». Imperdibile dal cantiere la vista sull’Adda, che scorre una settantina di metri più in basso.