Lecco, allarme ospedali: "Si rischia il collasso"

Secondo la Cgil servono assunzioni per non rischiare la chiusura di reparti

Negli ospedali del Lecchese è continua emergenza

Negli ospedali del Lecchese è continua emergenza

Il paziente grave da salvare è la sanità pubblica. Ma per salvare la sanità pubblica provinciale occorre reclutare e assumere medici, infermieri, oss, ausiliari, tecnici e amministrativi e tutte le altre figure professionali del settore. Altrimenti subentreranno i privati, come già successo per i medici del Pronto soccorso dell’ospedale di Merate e gli infermieri e gli oss della Traumatologia e Ortopedia di Lecco. Anche perché l’alternativa sarebbe l’ulteriore serrata di reparti o servizi, come la Psichiatria, sempre dell’ospedale di Merate, oppure pagare, almeno chi può permetterselo.

Proprio per difendere il servizio sanitario regionale pubblico e chiedere un piano straordinario di assunzioni che permetta di rimpiazzare l’emorragia di operatori sanitari, i sindacalisti della Cgil di Lecco chiamano a raccolta tutti i cittadini. Si parte giovedì prossimo dall’ospedale Umberto I di Bellano, si prosegue la settimana successiva al San Leopoldo Mandic di Merate e si conclude quella dopo ancora all’Alessandro Manzoni di Lecco.

"Tre presidi per affermare la difesa del servizio sanitario pubblico e l’assenza di un piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri, oss e impiegati – spiega Catello Tramparuolo, segretario generale della Fp Cgil -. È necessario ristabilire il ruolo centrale della sanità pubblica che non può in nessun caso essere equiparato a quello dei privati, la sanità pubblica deve riprendere il proprio ruolo di garanzia sia del governo sia dell’erogazione dei servizi a partire da quelli territoriali. La sanità privata molto sviluppata e presente nella nostra regione ha certamente un ruolo importante, abbiamo molte strutture eccellenti anche nella nostra provincia, ma il suo ruolo deve restare integrativo e non sostitutivo".