Paderno, no al "raddoppio" del San Michele: mille firme contro il ponte bis

Il Comitato chiede di bocciare il progetto di Rfi. "È un monumento da salvaguardare"

Sono due i viadotti che Rfi vorrebbe costruire, uno per le auto l’altro per i treni

Sono due i viadotti che Rfi vorrebbe costruire, uno per le auto l’altro per i treni

Paderno d’Adda, 6 febbraio 2022 - No ad un nuovo ponte accanto alla Torre Eiffel della Brianza, nel cuore di uno degli angoli più belli e ancora selvaggi della valle dell’Adda. A cassare la proposta di costruire un futuro ponte viario accanto allo storico San Michele sono gli attivisti del Comitato Ponti Paderno d’Adda, che chiamano a raccolta con una raccolta firme e una petizione online residenti della zona, ma non solo, per cercare di bocciare il progetto proposto dai tecnici di Rfi che vorrebbero realizzare due viadotti per mandare definitivamente in pensione il capolavoro di archeologia industriale candidato a diventare patrimonio dell’umanità: uno ferroviario e uno stradale, ma entrambi poco più a sud di quello attuale, uno in fila all’altro.

Al momento sono già un migliaio i firmatari. "Il ponte San Michele è un monumento storico di alto valore architettonico, è un esempio di ardita costruzione di ferro alta 85 metri e lunga 275, della serie della Tour Eiffel, che risale al 1889 di cui è in corso la candidatura per essere inserito tra i siti Unesco – spiegano dal Comitato - Inoltre è inserito in un tratto della valle dell’Adda di particolare bellezza e profondità, in cui il sistema di canali si coniuga col corso naturale che scorre, in rapide, tra le tipiche rocce che anche Leonardo da Vinci ha ritratto. Storia e bellezza ambientale si fondono in un monumento e un ambiente di enorme valore che dobbiamo salvaguardare".

Proporre di prevedere altrove il futuro nuovo ponte ferroviario risulta difficile, sia per ragioni tecniche, sia per non lasciare a piedi i pendolari che prendono il treno alle stazioni di Paderno e Calusco, mentre il futuro nuovo ponte viario potrebbe invece essere collocato molto più a valle. Anzi dovrebbe secondo i volontari del Comitato, anche perché porterebbe migliaia di automobilisti e camionisti a invadere ulteriormente le strade del Meratese: si stima che il nuovo ponte, durante le ore di punta, comporterebbe il raddoppio del traffico. Tra l’altro sul San Michele i mezzi pesanti non possono passare, mentre sul ponte futuro sì.