Villa Perego di Cicognola a Merate è in vendita

Dalla Curia di Milano vogliono sbarazzarsi in blocco dell’ex dimora nobiliare, che è stata anche sede del seminario arcivescovile minore

Villa Perego

Villa Perego

Merate (Lecco), 6 febbraio 2020 -  Villa Perego di Cicognola di Merate è in vendita. Dalla Curia di Milano vogliono sbarazzarsi in blocco dell’ex dimora nobiliare, che è stata anche sede del seminario arcivescovile minore e di una scuola vocazionale distaccata dell’istituto cattolico «Alessandro Volta» di Lecco. Sembra sia destinata a diventare una sorta di centro di accoglienza e recupero per minori stranieri grazie alla generosità di un facoltoso benefattore che intende sobbarcarsi tutti costi dell’operazione.

Oltre al corpo principale sul piatto ci sono la foresteria che è stata casa di ritiri ed esercizi spirituali, la dependance di Villa Guarnazzola dove venivano ospitate persone in difficoltà, la torre che svetta su tutta la Brianza meratese e lo splendido e immenso parco, dove un tempo c’erano due laghetti artificiali in cui nuotavano papere e germani, una vasca per pesci, una piccola fattoria con capre, pecore e daini, pavoni, un pappagallo ara e un cane San Bernardo che si chiamava Toby su cui i piccoli chierici salivano in groppa a cavalcioni e persino una scimmia dispettosa, una caratteristica torretta in mezzo al verde stile dehors, un tempietto e due campi da calcio.

Ora l’intero comparto è abbandonato e in parte diroccato: ristrutturarlo, ripristinare le condizioni di sicurezza e renderlo di nuovo agibile costerebbe troppo e non è una priorità per la diocesi ambrosiana, a cui il bene è stato donato come lascito testamentario nel 1968 dalla contessa Maria Lavagetto, l’ultima inquilina di sangue blu scomparsa senza eredi. Già pagare le varie tasse è un salasso e per questo, pur di sbarazzarsene sarebbero pronti a cedere l’intero complesso a prezzo veramente stracciato che si aggirerebbe sui tre o quattro milioni di euro. «È una tristezza vedere Villa Perego ridotta così, mi piange il cuore ogni volta – commenta Roberto Mapelli, 47 anni, una delle anime di quella che era la Festa di San Giuseppe che si è svolgeva pin villa tra il 1976 e il 2012 prima che il tradizionale appuntamento in onore di tutti i papà venisse cancellato per l’inagibilità della struttura -. Spero che venga sistemata. Se poi tornerà a essere un luogo per giovani meglio ancora».