Merate, "Il rilancio della città passa dal suo simbolo"

Parola di Giacomo Ventrice che da tempo sogna di restituire ai meratesi palazzo Prinetti, da troppi anni abbandonato e svuotato di ogni funzione

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Castello Prinetti al centro della vita amministrativa, commerciale e culturale di Merate, proprio come nel X secolo, quando il maniero era abitato dall’arcivescovo milanese Ariberto d’Intimiano inventore del Carroccio, oppure a seguire nel ‘700 quando da lì passavano Corrado II il Salico, il poeta Domenico Balestrieri, il riformatore del melodramma Pietro Metastasio, il re Umberto I, Giuseppe Parini o in epoche più recenti, nell’800, quando l’onorevole Giulio Prinetti ministro del Regno ospitava le teste coronate e i politici di rango di mezza Europa. È il sogno di Giacomo Ventrice e degli altri volontari dell’associazione Castello Prinetti, che da tempo cercano di valorizzare il palazzo che con la caratteristica torre circolare, di proprietà della parrocchia centrale di Sant’Ambrogio, è il simbolo dell’intera Brianza. Nel progetto ha coinvolto ora anche i rappresentanti dei commercianti de La Nostra Mela e i volontari di diverse associazioni culturali, tra cui Pro loco, Scuola d’arte, Scuola di musica, Banda sociale con cui si è incontrato l’altra sera. "Merate si sta svuotando di attività e servizi, proprio come Castello Prinetti che è inutilizzato. È evidente che per porre fine a questo declino il rilancio della nostra città debba passare anche da un rinnovato utilizzo degli spazi, in particolare del centro storico all’interno del quale un ruolo di primo piano spetta a Castello Prinetti".

Quando nel 2015, insieme a Edoardo Zerbi e Stefano Valagussa, aveva spalancato le porte del palazzo per un evento connesso a Expo, nel cortile con il pozzo e negli antichi saloni era riuscito a portare in un solo giorno più di 1.200 persone, tra cui assessori regionali e onorevoli divenuti poi ministri e sottosegretari, come Paola De Micheli e Giancarlo Giorgetti. "Il nostro obiettivo è unire le forze, stilare un manifesto ed elaborare un progetto di varie iniziative da sottoporre agli amministratori locali e parrocchia per utilizzare e recuperare parte del castello, a cominciare dalla torre".