DANIELE DE SALVO
Cronaca

Merate, arriva il ministro Speranza: verifica le cure migliori per i fragili

Il ministro della Sanità vuole esportare in tutta Italia le competenze del Difra. Dopo il San Leopoldo Mandic, seconda tappa all’Alessandro Manzoni di Lecco

Il personale sanitario

Il personale sanitario

Merate (Lecco) -  Snobbato se non addirittura sminuito dai supermanager della sanità regionale e provinciale ma apprezzato dal ministro della Salute Roberto Speranza, che domani farà tappa all’ospedale di Merate. L’esponente di Governo, uno dei pochi riconfermato nel suo incarico dopo il passaggio di consegne tra l’ex premier Giuseppe Conte e il successore Mario Draghi, oltre a incontrare gli operatori sanitari del San Leopoldo Mandic visiterà il Difra, il Dipartimento interaziendale della fragilità dell’Asst lecchese, il servizio concepito, nato e sviluppato proprio al nosocomio brianzolo.

Ad accoglierlo con il compito degli onori di casa ci sarà il capodipartimento Gianlorenzo Scaccabarozzi, uno dei genitori negli anni ‘90 – con l’ex primario di Rianimazione ora in pensione Mauro Marinari – sul fronte della cura e dell’assistenza domiciliari anche per i malati terminali, quando nessuno aveva ancora osato portare medici e infermieri a casa dei pazienti, scrivendo una pagina importante della storia della medicina italiana. Tramite il Difra vengono garantite sia le cure palliative e geriatriche riabilitative domiciliari, risparmiando ai malati molti dei quali anziani e ai loro familiari lunghi quanto inutili periodi di ricovero, sia la continuità assistenziale dove i pazienti abitano.

Nonostante il dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi, tra i molti prestigiosi e autorevoli incarichi sia anche consulente del ministro, non si tratta di un incontro di cortesia né di propaganda politica o elettorale. "È un incontro operativo per conoscere meglio l’esperienza del Difra e cercare di esportarla nel resto d’Italia", spiegano dalla Direzione generale dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lecco. Solo dopo essere stato in mattinata al San Leopoldo Mandic, il ministro della Salute si trasferirà nel pomeriggio anche all’Alessandro Manzoni di Lecco per un passaggio di cortesia nel capoluogo e un saluto al numero uno della sanità provinciale Paolo Favini.

All’appuntamento sul lago è atteso pure l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, alla quale tra aprile e maggio si sono rivolti con una petizione pubblica quasi trecento dipendenti che prestano servizio all’ospedale di Merate e più di 5mila sindaci e cittadini per reclamare più attenzione e rispetto per il San Leopoldo Mandic e per chi lì lavora. Con il pretesto della pandemia molti servizi e reparti erano stati infatti chiusi e smantellati. Alcuni, dopo le pressioni e le proteste, tra cui quelle degli esponenti istituzionali locali, sono stati poi ripristinati; altri, come ad esempio il reparto di Psichiatria che pure sarebbe essenziale per fronteggiare i devastanti effetti del prolungato lockdown soprattutto sulle persone più fragili, invece, sono rimasti chiusi, ufficialmente per consentire agli operatori sanitari il diritto alle ferie.