DANIELE DE SALVO
Cronaca

Giovanni Argentini, è di Merate il Nadal della terza età

A 80 anni è il nuovo campione del mondo dei superveterani di tennis

Giovanni Argentini, 80 anni

Giovanni Argentini, 80 anni

Merate (Lecco), 4 ottobre 2018 - È il Rafael Nadal della terza età. L’80enne meratese Giovanni Argentini è il nuovo campione del mondo di tennis dei superveterani. Ha conquistato il titolo settimana scorsa sui campi in terra rossa di Umago, in Croazia, battendo il diretto rivale, che alla fine ha dovuto dare forfait per qualche acciacco, un ritiro che tuttavia nulla toglie all’impresa del brianzolo che ha così anzi dimostrato di essere in perfetta forma fisica a differenza degli avversari.

È il terzo titolo iridato: il primo lo ha vinto nel 2001 ma a squadre, il secondo nel 2013 nella categoria over 75 e adesso è diventato la testa di serie del ranking over 80. Classe 1938, originario dell’Abruzzo, il tennista d’oro si è trasferito in Lombardia nel dopoguerra. Al tennis ci è arrivato per caso, quando aveva già 33 anni. Prima preferiva giocare a calcio: «Mancava un quarto uomo per un doppio, un mio amico mi ha invitato e chiesto di giocare con lui, io non avevo neppure la racchetta ma ho accettato la proposta». Da allora, sebbene abbia cominciato come riserva, non si è più fermato, specialmente dopo essere approdato a Merate nel 1975, la città che oltre ad accoglierlo gli ha anche tributato l’Ambrogino d’oro, la benemerenza civica più importante, proprio per i suoi meriti sportivi. Nel suo palmares vanta vittorie ai Campionati italiani, agli Europei, sia nei match da solo, sia in quelli in doppio che a squadre. Dopo aver scalato le classifiche tricolori ha raggiunto il gradino più alto del podio anche di quelle dei circuiti mondiali e internazionali, fino a diventare l’uomo da battere. In bacheca può esibire tredici prestigiose medaglie, ottenute in tutto il mondo.

Il suo segreto per continuare a restare ai vertici? «Cerco di non strafare, perché alla mia età è difficile recuperare – risponde -. Pratico perciò regolarmente stretching ma gioco e mi alleno non più di tre volte alla settimana. Per il resto cerco di stare attento alla dieta e all’alimentazione e di non eccedere con il vino, massimo un bicchiere ogni due o tre giorni». Giocare partite che durano anche tre ore, sotto il sole, del resto non è semplice e bisogna mantenersi in forma. La sua tecnica non è sopraffina, lui è un autodidatta, il suo rovescio mezzo tagliato e le sue imprendibili palle corte, come l’agilità di gambe, non sono niente male, certificano gli esperti, e fanno invidia a molti tennisti parecchio più giovani di lui.