Marco Bonanomi trovato morto in Brasile: dubbi sul racconto di Juliana

Il giovane conviveva con una transessuale che non ha lanciato l’allarme quando è scomparso. "Rideva e aveva detto che era ricoverato in ospedale"

Marco Bonanomi, 34enne

Marco Bonanomi, 34enne

Montevecchi (Lecco) -  Una crisalide . Oppure una vedova nera, come sospettano in molti. La donna del mistero è Juliana, transessuale brasiliana, l’"amore eterno", come inciso su un anello che portava al pollice, di Marco Bonanomi, il 34enne di Montevecchia che a inizio febbraio è stato trovato morto in avanzato stato di decomposizione su una spiaggia del Brasile. Molto non torna di quanto ha raccontato e soprattutto non ha raccontato agli agenti della Polizia civile del Paranà che si stanno occupando del caso e ai genitori di Marco, che ha conosciuto durante i suoi viaggi in Italia.

Nonostante Marco fosse sparito e mamma Giovanna e papà Giovanni non riuscissero a contattarlo da giorni, Juliana non avrebbe presentato alcuna denuncia di scomparsa. Peggio: ad alcuni vicini che hanno chiesto dove si trovasse Marco quando il suo cadavere era già stato trovato sebbene non si sapesse ancora fosse lui, avrebbe risposto che era “internado“, cioè ricoverato in ospedale, nonostante nessuno, tanto meno i suoi familiari, abbia mai saputo nulla di un eventuale suo ricovero in ospedale che nemmeno risulta dai referti medici. Altri testimoni inoltre hanno riferito di aver visto Juliana "ridere tra sé e sé con un atteggiamento strano, come se avesse combinato qualcosa" dopo la sparizione di Marco. Gli investigatori hanno poi trovato alcune denunce contro Marco per violenza domestica, lesioni, sevizie psicologiche e altro ancora tra il 2021 e il 2022. Nei verbali, oltre a raccontare di conoscersi e frequentarsi da almeno 8 o 10 anni, ha riferito che lui era diventato aggressivo e violento, verbalmente e fisicamente, eppure ha continuato a starci assieme.

Pure secondo gli abitanti del quartiere di Carmari a Pontald do Paraná, dove da una dozzina di mesi si erano trasferiti in una piccola villetta verde acqua circondata da un giardino protetto da un muro in cemento sormontato da filo spinato, i due litigavano spesso, specie di notte, urlavano e si insultavano tanto che in più occasioni qualcuno si era preoccupato e aveva chiesto aiuto ai poliziotti, segnalando pure un continuo viavai di persone. Il cadavere di Marco è stato trovato a pochi chilometri proprio da quella casa. I resti del brianzolo erano in avanzato stato di decomposizione, irriconoscibili, e non è stato nemmeno possibile prelevare le impronte digitali per identificarlo. È stata Juliana a riconoscere quel corpo come quello di Marco, ma solo due settimane dopo il macabro rinvenimento di cui tutti stavano parlando inorriditi da giorni avvenuto a poca distanza dalla loro casa.