Incendio di Malgrate, marito e moglie lottano insieme per la vita

Piera e Giacomo Ceruti restano in prognosi riservata a causa di ustioni e fumi inalati nell’incendio del loro appartamento

L'incendio al palazzo di via monsignor Polvara

L'incendio al palazzo di via monsignor Polvara

Malgrate, 8 gennaio 2021 - Sono ancora ricoverati in gravi condizioni Piera e Giacomo Ceruti, moglie e marito di 75 e 78 anni di Malgrate il cui appartamento, nel condominio di via monsignor Polvara, l’altra mattina è stato divorato dalle fiamme. Le loro condizioni si sono rivelate anzi peggio di quanto temuto inizialmente. Dall’ospedale Sant’Anna di Como, dove è rimasta ricoverata giusto il tempo di stabilizzarne le condizioni, la donna è stata trasferita già mercoledì al Villa Scassi di Genova.

Versa in prognosi estremamente riservata, oltre ad aver riportato ustioni e bruciature su tutto il corpo ha inalato molto fumo, mentre il marito dal reparto di Neurorianimazione del Manzoni di Lecco è stato trasferito al Centro grandi ustionati del Niguarda di Milano a causa delle lesioni provocate dalla vampata di calore che lo ha investito quando ha aperto la porta di casa e cercato di salvare la moglie, prima ancora che i soccorritori lo trascinassero fuori a forza per affidarlo alle cure dei sanitari del 118.

Gli altri cinque intossicati, accompagnati anche loro in ospedale per un principio di intossicazione, stanno invece tutti bene e sono stati subito dimessi: si tratta di tre donne di cui una in dolce attesa e di due bimbi, uno dei quali ieri è stato sottoposto ad ulteriori accertamenti di controllo. Sono tornati a casa dopo essere stati ospiti per una notte in un B&B i quattro giovani stranieri inquilini dell’abitazione che si trova esattamente sopra a quella dove è divampato il rogo. "Per precauzione anche il loro alloggio era stato dichiarato inagibile per timore che le fiamme divampate nell’appartamento sottostante avessero compromesso la soletta del loro pavimento", spiega il sindaco Flavio Polano.

Il fuoco ha infatti scarnificato le pareti e il soffitto dell’abitazione in cui si è propagato fino ad esporre i mattoni e le travi di sostegno in metallo. Dai sopralluoghi effettuati ieri dai tecnici dei vigili del fuoco del comando provinciale di Milano non sono però emersi rischi né problemi di statiticità. Restano da accertare le cause che nella tarda mattinata dell’Epifania hanno scatenato l’inferno ai palazzoni di via Monsignor Polvara. Le ipotesi più plausibili sembrano quella di un cortocircuito in soggiorno o di una pentola bruciata sui fornelli in cucina.