Malati di cancro, è morto Roberto: da anni era l’alfiere dei volontari

Per tre lustri ha percorso a piedi l’Italia da nord a sud per raccogliere fondi da destinare alla ricerca

Roberto Sala

Roberto Sala

Lecco - Dopo aver percorso migliaia di chilometri, il viaggio terreno di Roby è terminato. L’altra notte è morto il casatese Roberto Sala. Aveva 63 anni. Per dimostrare che il cancro si può sconfiggere e per raccogliere soldi per la ricerca ha attraversato più volte l’Italia a piedi, in solitaria, diventando l’alfiere dei volontari della fondazione Ieo-Ccm di Milano che sostengono i ricercatori dell’Istituto europeo di oncologia. "Dalla prima diagnosi di malattia sono passati 15 anni – lo ricordano gli amici -. Quindici anni di gioia, tanti momenti belli, e, ovviamente, km di camminate. Sono questi pensieri a donarci conforto. Quindici anni raggiunti anche grazie ai risultati della ricerca scientifica. Perciò continuiamo a donare a favore della ricerca oncologica, alimentiamo la speranza". È il suo testamento, per dare seguito ai suoi pellegrinaggi sulla via Francigena, la prima volta di 945 km, dal Colle del San Gran Bernardo, sul confine tra la Svizzera e la Val d’Aosta, fino a Roma; la seconda di 750, da Roma in Puglia. "Ciao Roby, continua il tuo viaggio, finalmente libero – lo saluta la moglie Cinzia -. Vola lontano dalla sofferenza. Per te ora solo pace".

Durante le lunghe marce ha raccontato la sua storia alle persone incontrate e a tutti coloro che lo hanno seguito sui social. Ha condiviso della scoperta del tumore, della diagnosi, degli interminabili anni di cure, dentro e fuori gli ospedali, ma soprattutto ha parlato dei medici e dei ricercatori che gli hanno permesso di rialzarsi, affrontare il calvario, rimettersi in cammino nonostante una gamba compromessa dalla malattia alla quale ha resistito per 15 anni. "Pareva impossibile e invece eccomi qui – ci aveva confidato durante uno dei suoi cammini, zaino in spalla con dentro lo stretto indispensabile e bastoncini da passeggio in pugno per agevolare il passo -. La ricerca è un investimento per il futuro di tutti noi, se anche solo una persona che conoscerà la mia storia deciderà di effettuare una piccola donazione avrò raggiunto il mio obiettivo e mi riterrò pienamente soddisfatto". Di persone invece ne ha incontrate tante e di soldi per la ricerca grazie a lui ne sono stati raccolti parecchi, che permetteranno a molti altri malati oncologici di camminare sempre più a lungo.