Spese pazze in Regione, condannati Galli e Boscagli

La pena più pesante, 4 anni e otto mesi, all'ex consigliere della Lega Nord che avrebbe pagato con soldi pubblici il pranzo di nozze della figlia

Giulio Boscagli e Stefano Galli

Giulio Boscagli e Stefano Galli

Milano, 19 aprile 2017 - Il Tribunale di Milano ha ritenuto colpevoli tutti gli imputati del processo sulla cosidetta Rimborsopoli in Regione, accusati di indebita percezioni di fondi pubblici. La pena più pesante tra i 57 (tranne uno) ex consiglieri del Pirellone - tra cui anche Renzo Bossi, figlio di Umberto detto "Il Trota" e Nicole Minetti, l'ex iguienista di Silvio Berlusconi - è toccata al lecchese Stefano Galli. L'ex capogruppo in Consiglio della Lega Nord è stato condannato a 4 anni e 8 mesi. Era accusato, secondo quanto ricostruito dal pm Paolo Filippini, avrebbe pagato con soldi pubblici il matrimonio della figlia Laura Verdiana e avrebbe fatto assumere dal Pirellone il genero, Corrado Paroli (condannato a 2 anno e 6 mesi) consulente, con uno stipendio di 196mila euro lordi per 19 mesi di lavoro.

Condannato a due anni e sette mesi anche Giulio Boscagli, ex sindaco di Lecco e assessore in Regione nella giunta guidata dal cognato Roberto Formigoni. Condannati anche gli ex consiglieri della Lega Nord Giulio De Capitani (un anno e nove mesi) e il parlamentare Ugo Parolo (un anno e sei mesi). Carlo Spreafico aveva scelto il rito abbreviato.  

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