Il tribunale cittadino
Lecco, 27 ottobre 2015 I tre super esperti, gli inquirenti guidati dal sostituto Cinzia Citterio e il legale che tutela gli interessi dei genitori del piccolo Liam. Il super summit è fissato per questa mattinata, alle 10, e con tutta probabilità non si terrà in Procura proprio per tenere quel «profilo basso» invocato dalla stessa titolare dell’inchiesta chiamata a valutare un caso delicatissimo e assai complicato: la morte del piccolo Liam, deceduto giovedì 15 ottobre scorso dopo soli ventotto giorni di vita.
Risposte il pm le chiederà questa mattina ai tre super-esperti - l’anatomopatologo Paolo Tricomi, un neonatologo e un radiologo - che lei stessa ha incaricato di far chiarezza sulla morte del piccolo Liam ricoverato ben due volte e poi dimesso dall’ospedale di Lecco, l’ultima a soli tre giorni dal decesso. La relazione conterrà quindi non solo i dati emersi dall’autopsia ma anche i referti dei ricoveri precedenti, il primo dei quali a seguito di una caduta dalle braccia della madre. Nel fascicolo risulta acclarato «uno schiacciamento cranico» riscontrato anche in una visita esterna sul bimbo durante il primo ricovero ma anche l’assoluta assenza di segni esterni.
Nella relazione saranno contenute anche ulteriori valutazioni emerse a seguito dell’autopsia e degli ulteriori esami effettuati. L’esito della stessa dovrebbe consentire di orientare le indagini in un verso o nell’altro. Gli scenari possibili? Difficile pensare che, a questo punto, il sostituto Citterio possa andare verso l’archiviazione ipotizzando un incidente senza responsabilità. Anzi, molto più facile che il pm e gli uomini della Scientifica propendano per una prosecuzione degli accertamenti tecnici e a quel punto la formalizzazione della lista degli indagati nella quale - gioco forza - dovranno essere inseriti il papà e la mamma di Liam.
La posizione di quest’ultima è valutata con attenzione soprattutto in relazione all’episodio della caduta del bimbo e le possibili conseguenze.