Da covo del boss a pizzeria della legalità: inaugurato il Fiore di Lecco

Il tristorante Wall street è un bene confiscato al capo dei capi della 'ndrangheta Franco Coco Trovato

La prima pizza

La prima pizza

Lecco, 31 marzo 2017 – Da roccaforte dei mafiosi a simbolo di legalità. E' stata inaugurata quest'oggi alla presenza del governatore della Lombardia Roberto Maroni la nuova pizzeria Fiore, sino alla metà degli anni '90 conosciuta come ristorante Wall street, il covo del boss della 'ndrangheta Franco Coco Trovato, condannato poi all'ergastolo.

“L'inaugurazione di oggi dimostra come qui si sia fatta una cosa molto utile contro la mafia: l'aggressione al patrimonio. E' un approccio che avevo lanciato da ministro dell'Interno ed e' la cosa più importante da fare, per insegnare non solo ai cittadini, ma anche alla stessi mafiosi, che il crimine non paga. L'impegno che avevamo messo al Viminale per contrastare la criminalità organizzata trova oggi un momento di grande soddisfazione, a compimento di un percorso lungo, complicato, che però è arrivato a conclusione", ha spiegato il presidente della Regione. Alla cerimonia hanno partecipato anche l'assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi e il sottosegretario alle Riforme istituzionali Daniele Nava, oltre naturalmente al sindaco Virginio Brivio, il prefetto Liliana Baccari, gli esponenti delle forze dell'ordine e i rappresentanti di Libera.

“Dare la caccia ai latitanti e arrestarli e' importante - ha proseguito Maroni -, ma sequestrare i patrimoni e riutilizzarli, mettendoli a disposizione dei cittadini, come è stato fatto qui, segna la differenza tra vincere o perdere la battaglia contro la mafia, che vive questo come una cosa devastante. Questo locale diventa certamente un simbolo e le cose simboliche sono altrettanto importanti delle cose concrete, un atto importante, che vale per Lecco, per la Lombardia e per tutta l'Italia".

Il capo dei capi della malavita organizzata lombarda Franco Coco Trovato è stato arrestato proprio in quello che era il suo rifugio nella notte del 3 settembre 1992, un mercoledì, aveva 45 anni e gli investigatori gli davano la caccia serrata da tre giorni. Si vocifera che per realizzare il locale alla fine degli anni '80 abbia speso sei miliardi di lire. Con il suo arresto è scattato il sequestro del bene, poi la confisca, divenuta definitiva nel 1996. Inizialmente dall'Amministrazione municipale avrebbero dovuto realizzare un progetto sociale, Down street, rivolto a diversamente abili, nel 2002 quindi l'idea di allestire la nuova centrale operativa dei vigili del fuoco, nel 2009 il passaggio di consegna ai vertici della Prefettura, in cambio di un altro esercizio commerciale, più un appartamento, gravati però da ipoteche. Quello che avrebbe dovuto diventare il segno del riscatto dal crimine è così rimasto a lungo un archivio per scartoffie.

La prima pizza avrebbe dovuto essere sfornata in occasione di Expo. Pasticci burocratici, errori nell'assegnazione degli incarichi per la gestione e altri problemi hanno costretto a rimandare a più riprese la data di inaugurazione. Il Fiore però oggi è finalmente sbocciato.