Alpinismo lecchese in lutto per la scomparsa del dottor Sandro Liati

E' stato protagonista di tante storiche spedizioni partite da Lecco alla conquista delle montagne più belle del mondo

Il dottor Liati, il primo seduto da sinistra, accanto a Riccardo Cassin nel 1961

Il dottor Liati, il primo seduto da sinistra, accanto a Riccardo Cassin nel 1961

Lecco, 23 ottobre 2020 -  L’alpinismo lecchese è in lutto per la scomparsa del dottor Sandro Liati, protagonista di tante storiche spedizioni partite da Lecco alla conquista delle montagne più belle del mondo. Liati ha lavorato per anni come pediatra a Cassano Magnago, dove viveva, e la città della provincia di Varese gli diede anche la benemerenza civica per la sua grande professionalità al servizio di tanti residenti. La grande passione per la montagna lo portò ad unirsi soprattutto alle spedizioni degli anni ’70  in compagnia degli amici lecchesi, fra i quali Riccardo Cassin e Casimiro Ferrari. Grandi avventure come quelle vissute in Sud America nel 1969 all'Jirishanca, in Patagonia al Cerro Torre nel 1974, quando gli scalatori raggiunsero la cima dal versante Ovest, in Himalaya per la spedizione all'Ama Dablam, e all’Alpamayo, nelle Ande Peruviane.

"Ci ha lasciati il Ragno Sandro Liati, o meglio "il Dottor Liati", come tanti dei suoi compagni di scalata e spedizione lo hanno sempre chiamato - hanno fatto sapere i Ragni - Di solito nominare qualcuno facendo riferimento ai suoi titoli professionali è un modo per esprimere deferenza e anche un po' di distacco. Non era così per il Dottor Liati. Quel titolo, con cui i suoi compagni sempre lo citavano, era il segno di un affetto e di un legame straordinari e unici. Sandro Liati è stato il medico di alcune delle più importanti spedizioni dei Ragni di Lecco. La sua presenza e la sua esperienza hanno rappresentato una sicurezza e un supporto fondamentale in situazioni nelle quali anche i più forti e coraggiosi sperimentano tutta l'umana fragilità, consapevoli di essere costantemente esposti al rischio e di vivere in condizioni dove anche un semplice raffreddore può facilmente degenerare in qualcosa di molto più letale. Con la sua arte medica si è preso cura dei corpi, ma la sua intelligenza e la sua ironia sono state una medicina anche per lo spirito... Vogliamo esprimere oggi tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza al dolore della famiglia del Dottor Liati e, attraverso il bellissimo ricordo che di lui ha tracciato Carlo Aldé, suo compagno nella spedizione all'Ama Dablam, lo vogliamo ancora una volta ringraziare per quello che ha dato al Gruppo Ragni:

"Ciao Sandro, Ragno di lunga data e stimato pediatra . Per noi non eri Sandro ma il Dr. Liati . Ti chiamavamo così perché eri stato il nostro medico in diverse importanti spedizioni: dall’ Jirishanca all’Alpamayo, dal Cerro Torre al Nevado Sarapo ed all’Ama Dablam. In tutte queste salite eri stato un punto di riferimento con il tuo ottimismo, il tuo humor e la tua capacità di sdrammatizzare nelle situazioni negative. Mi ricordo di quando in Nepal ti arrabbiavi perché al mattino arrivavano i “piccoli” portatori e il tuo occhio da pediatra ti faceva dire che era impossibile avessero l’etá da loro dichiarata per poter lavorare. La situazione la risolvevi imponendo al loro capo a gesti di “alleggerirgli” il carico.

Mi ricordo quando ridendo raccontavi che alla base di una parete di ghiaccio in Sud America, legato in cordata con Casimiro, ti eri accorto che i tuoi ramponi non andavano bene per i tuoi scarponi. Allora i ramponi si regolavano col cacciavite e la chiave inglese . Conoscendo chi c’era legato con te all’altro capo della corda, penso che avrai usato quintali di piccoli silenzi e di simpatiche battute per farla digerire al Miro che tu ridendo chiamavi “Nervo”. Ci scommetto che anche in quell’occasione avrai detto in dialetto “L’è nient , l’è negot”. Parlavi in dialetto e in inglese, come quella volta che al Cerro Torre nel 1974, nella tenda alla grotta di ghiaccio dell’Elmo, ti accorgesti che qualcuno stava arrivando e, non rispondendo ai tuoi richiami, avevi urlato ridendo “Do you speak english?” .Ciao Dr. Liati R.I.P."