Il tema sicurezza in aula Consiglio Fuori la rissa nella vicina stazione

Ancora botte e sangue fra stranieri nella zona “calda” del capoluogo prima dell’arrivo dei carabinieri. Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia: "I lecchesi hanno il diritto di utilizzare il treno in tranquillità..."

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Una scia di sangue in centro a Lecco. L’ha letteralmente lasciata a terra pare un giovane straniero coinvolto in una scazzottata con almeno altri tre connazionali nella zona tra la stazione e il municipio, proprio quando in aula consiliare si stava cominciando a dibattere di sicurezza urbana, dopo gli ultimi episodi di violenza e malamovida in città, che non fanno nemmeno bene al turismo e allo shopping natalizio. "Una nuova scia di sangue nel vero senso del termine, mentre in diretta streaming si tentava di chiedere conto della sicurezza in città – la denuncia di Filippo Boscagli, consigliere comunale del gruppo di minoranza di "Lecco ideale" -. È il risultato dell’ennesima rissa in pieno centro quando le persone lo affollano per tornare a casa... Un declino inesorabile che non possiamo più accettare".

"Ma è possibile che questa stazione proprio non si riesce a controllare? - rincara la dose Giacomo Zamperini, esponente a Palazzo Bovara di Fratelli d’Italia -. Se riduciamo tutto al disagio giovanile non rendiamo un grande servigio ai nostri concittadini. I lecchesi hanno diritto di utilizzare il treno in sicurezza, non devono aver paura ogni volta che ne devono prendere uno". "Nessuna rissa, pare una colluttazione", prova a minimizzare la vicesindaco e assessore alla Coesione sociale con delega alla Sicurezza Simona Piazza. A terra, sul pavimento del porticato di un palazzo di Via Cavour, il sangue però è rimasto, come testimoniato pure dai video passati inizialmente di smartphone in smartphone via chat e poi rimbalzati in rete sui social. I testimoni non hanno tuttavia allertato gli operatori delle forze dell’ordine e i coinvolti nella rissa o nella colluttazione che dir si voglia sono così scappati prima dell’arrivo dei carabinieri. "Non c’è una ricetta unica preconfezionata" prosegue la vicesindaco, che lascia intendere comunque a breve un’operazione mirata di polizia.

Daniele De Salvo