Il fiancheggiatore dell’Isis portato nell’ex Cie

Ghaith Abdessalem ha presentato richiesta di protezione internazionale

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L’ex supporter dei tagliagole dell’Isis è confinato nell’ex Cie di Milano, in attesa di conoscere la propria sorte. Ghaith Abdessalem, il 26enne tunisino di Lomagna su cui pende un mandato di espulsione coatta firmato nel 2015 dall’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano poiché è ritenuto un fiancheggiatore dei terroristi dello Stato islamico a cui avrebbe voluto unirsi, l’altra sera è stato scortato al Centro di permanenza per il rimpatrio di via Arcangelo Corelli a Milano, che prima era un Centro di identificazione ed espulsione. Lo hanno trasferito lì gli agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Opera dove era detenuto per terminare di scontare alcune condanne residue per una serie di evasioni e di rientri in Italia senza permesso, una rapina e una aggressione agli agenti della Polfer. Proprio per il decreto di espulsione con il divieto di rimettere piede in Italia per 15 anni avrebbe dovuto essere imbarcato sul primo volo disponibile alla volta della Tunisia, ma ha presentato domanda di protezione internazionale poiché sostiene che nel suo Paese d’origine verrebbe torturato. Fino a quando i componenti della Commissione territoriale incaricati di valutare la sua istanza di asilo politico non si pronunceranno resterà dove si trova adesso, sempre che non scappi. In caso di verdetto per lui positivo verrà rilasciato e potrà tornarsene subito dai genitori e dalla sorellina a Lomagna, altrimenti in caso di bocciatura della richiesta potrebbe comunque prolungare la sua permanenza presentando un eventuale ricorso. Solo in caso di una seconda bocciatura verrebbe quindi realmente rimpatriato, nonostante tutta la fatica degli agenti della Digos di Lecco per monitorarlo in mezza Europa, rintracciarlo e catturarlo tutte le quattro volte che è rientrato in Italia. D.D.S.