Grigna Settentrionale, scoperta la porta fra i due "abissi"

Esplorazione nel cuore della montagna: a -960 metri gli speleologi trovano il collegamento fra le due grotte più profonde

Esplorazione nel cuore della Grigna settentrionale

Esplorazione nel cuore della Grigna settentrionale

Esino Lario (Lecco) -  Un mondo di cunicoli, sifoni, torrenti impetuosi e gallerie nascosto nella roccia in una delle montagne lombarde più frequentate. Gli speleologi ora hanno aggiunto un altro importante tassello nell’esplorazione e nello studio del grande sistema carsico che la Grigna Settentrionale (il “Grignone”) custodisce nelle sue viscere.

"Abbiamo collegato le due grotte più profonde di Lombardia", spiega Andrea Maconi, uno dei protagonisti di questa complessa operazione che ha avuto il suo culmine lo scorso fine settimana quando quattro speleologi, con le tute appesantite dal fango, sono “riemersi” dopo 25 ore di “punta“. L’altra è la più celebre “Viva le donne”, la grotta dei record, nella quale è stata toccata una profondità di -1300 metri. "Siamo riusciti a passare da una grotta all’altra trovando il collegamento in una zona remota", festeggiano gli speleo. L’”Abisso delle Spade”, il cui ingresso si trova sul versante settentrionale della montagna, a circa 2000 metri e non molto distante dal rifugio Bogani, fu esplorato nel primo tratto dal Gruppo Grotte Milano a partire già dagli anni ’70. Per decenni poi la grotta venne dimenticata. Era uno delle centinaia di pozzi pieni di neve caratteristici del versante Nord.

«Allora , durante le prime esplorazioni il fondo del pozzo risultava ostruito da un ingente deposito di ghiaccio e dalla volta pendevano stalattiti di ghiaccio lunghe 6-7 metri. Da quelle “spade” deriva proprio il nome della grotta. Purtroppo negli ultimi dieci anni sono completamente sparite così come il ghiaccio", spiega Maconi. Un fenomeno che ha però aperto le porte all’esplorazione delle grandi profondità della Grigna. "

Marco Corvi (Corvo), Alberto Romairone (Spelo club Ribaldone), Alessandro Rinaldi Alex (Spelo club CAI Romano di Lombardia) ed io (Gruppo grotte Milano CAI SEM) siamo nuovamente entrati alle “Spade” e rapidamente ci siamo diretti al fondo con un bel po’ di corde per continuare la discesa della nuova via - è la cronaca dell’ultima e decisiva puntata verso il cuore della Grigna - Consuete perdite di tempo oltre i -750 metri a togliersi dalle tute i chili di fango gelato, quindi siamo arrivati al pozzo da scendere. Alex procede con l’armo, mentre Corvo ed io allarghiamo l’ennesima strettoia che precede il pozzo, scavando il fango molle. La grotta inaspettatamente cambia morfologia e diviene una bella forra attiva, percorsa dal torrente, che oggi ha una portata di diversi litri al secondo. La via è inaspettatamente larga, comoda. Vengono “armati“ solo alcuni saltini per evitare di fare il bagno. Dopo circa 150 metri, ecco un nuovo pozzo. Neanche 10 metri e scopriamo che siamo in “Viva Le Donne“. Purtroppo di questo pezzo mancava il rilievo e allora fino all’ultimo non abbiamo capito, neanche con gli avanzati strumenti di Corvo, dove avremmo giuntato. La giunzione è stata fatta a -960 metri dalle Spade e circa -1090 metri da Viva Le Donne. Il secondo - 1000 lombardo sfuma per un soffio. Siamo contentissimi".