Coronavirus, l’infermiera ce l’ha fatta: dolore e paura

Marinella Battaglia, operatrice socio-sanitaria di Dervio, in servizio all’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, ce l'ha fatta

Marinella Battaglia

Marinella Battaglia

 Lecco, 6 aprile 2020 - Mentre aiutava i pazienti a combattere il "mostro", senza che nessuno all’inizio si fosse nemmeno accorto che quello era coronavirus, il "mostro" si è rivoltato anche contro di lei. Così è iniziata la sua odissea, ma dopo tre settimane passate in ospedale a lottare contro la malattia, a differenza di tanti è finalmente riuscita a sconfiggere il "virus bastardo" e adesso può tornare a casa. A vincere la battaglia contro il Covid-19 è Marinella Battaglia, operatrice socio-sanitaria di Dervio (Lecco), in servizio all’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco.

«All’inizio eravamo impreparati, le persone si presentavano in ospedale con vari sintomi e noi non eravamo pronti a riconoscerli per quello che erano veramente. – racconta la oss – “È solo un’ influenza”, si diceva . Non disponevano dei dispositivi di protezione individuale, così alla fine mi ci sono trovata dentro e come tanti miei colleghi mi sono ammalata". Per Marinella Battaglia è cominciata la sorveglianza al domicilio, poi la situazione è peggiorata e lei è stata ricoverata: "Sono subentrati i problemi respiratori e il dolore toracico, mi mancava il fiato e ho pianto tanto in silenzio, perché avevo paura, perché intorno a me vedevo persone che morivano in solitudine, che cercavano con lo sguardo i propri cari che non hanno veduto mai più".

Chiusa nel casco della cpap che ti fa sembrare un palombaro, dove pare che il fiato manchi e non si sente nulla perché l’aria ti soffia forte nelle orecchie, è rimasta unicamente insieme ai suoi pensieri senza potersi neppure asciugare le lacrime. "Ora sono felice perché ce l’ho fatta a sconfiggere questo virus bastardo – confida– Purtroppo non tutti ci riescono, o ci sono riusciti e per questo soffro, perché ci sono passata e so cosa significa".