Corenno, boom di visitatori nel borgo dei mille scalini

Nella frazione di Dervio il pagamento del ticket non scoraggia gli ospiti. E il sindaco gongola

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di Daniele De Salvo

Il borgo dei mille scalini è diventato anche il borgo dei mille visitatori in una ventina di giorni. Da quando, a inizio mese, è stato introdotto il contestato balzello, mille turisti hanno fatto tappa a Corenno Plinio, la piccola frazione di Dervio, sul lago di Como, che si può ammirare solo a pagamento, versando un obolo di 3 euro l’intero e 2 il ridotto. I primi due "contribuenti" in assoluto sono stati gli assessori regionali al Turismo, Lara Magoni, e alla Cultura, Stefano Bruno Galli, che hanno messo mano al portafogli in occasione del taglio del nastro tricolore del sistema di ticket, nonostante fossero gli ospiti d’onore. Il primato del pagamento online tramite l’apposita app spetta invece ad un polacco.

"L’idea di valorizzazione di Corenno quindi funziona e abbiamo importanti aspettative per il periodo estivo appena iniziato e che vedrà un aumento delle presenze sul territorio – esulta il sindaco Stefano Cassinelli, che in poche settimane ha quindi già incassato tra i 2 e i 3mila euro da reinvestire per Corenno -. Il progetto di valorizzazione di Corenno proseguirà con ulteriori interventi, tra cui un pontile di attracco da diporto che sarà realizzato a breve". E’ già stata presentata la richiesta ai tecnici dell’Autorità di Bacino del lago di Como. Dalla Soprintendenza hanno tuttavia evidenziato alcune criticità: non convincono affatto, ad esempio, armature e altri arredi kitsch più adatti ad un parco divertimenti che ad un luogo storico disseminati per il borgo, il blocco dell’accesso libero alle aree demaniali, alcuni aspetti normativi e altro ancora. A interpellare i "garanti" di Archeologia, Belle arti e Paesaggio è stato l’ex primo cittadino ora capogruppo di opposizione Davide Vassena, da subito contrario a rendere Corenno visitabile solo a pagamento, tranne che per residenti, i parenti e amici in visita. Dal Comune si stanno comunque muovendo per evitare che intervengano nuovamente i finanzieri a sanare eventuali irregolarità, come accaduto per una chiatta piazzata nel porto oltre i termini consentiti.