Colico, sequestrato e picchiato in casa: i banditi sapevano cosa cercavano

L'ipotesi è che i due criminali, che parlavano perfettamente in italiano, non abbiano scelto la loro vittima a caso

Carabinieri

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Colico (Lecco), 12 gennaio 2019 - «Un disastro, un disastro, mi hanno picchiato, non ho mai visto una roba del genere». È ancora sconvolto, quasi incredulo Bernardino Bettiga, l’87enne di Colico che l’altra mattina, in pieno giorno, è stato sequestrato e aggredito in casa propria da due sconosciuti armati di pistola, che poi si è scoperto essere un giocattolo, che lo hanno legato e imbavagliato su una poltrona e massacrato di botte. Mentre parla, scuotendo la testa, quasi per allontanare il ricordo di quanto successo, mostra le ferite al capo, i segni ai polsi lasciate dalle fascette da elettricista e i lividi sul collo provocati dallo sfregamento del nastro adesivo. Quelle ferite, quei segni e quei lividi spariranno in fretta, le cicatrici della memoria invece no. «Che roba che mi hanno combinato, guarda qui, non mi è mai capitata una cosa così», continua a ripetere.

La figlia 52enne Anna Rosa ha invece rimediato una prognosi di 21 giorni per un trauma cranico e alla spalla: i rapinatori l’hanno assalita con un palanchino di ferro quando lei è comparsa nell’abitazione del genitore cogliendoli di sorpresa e obbligandoli alla fuga. I banditi non sono riusciti a rubare nulla, hanno preso solo le chiavi della Fiat Panda della donna, ma solo per impedirle di inseguirli o per obbligarla a cercare aiuto a piedi, guadagnando così minuti preziosi per la fuga. Nonostante l’abitazione del pensionato di via Posallo, zona laghetto, paia molto modesta, i malviventi cercavano soldi, quasi fossero certi che realmente il legittimo inquilino nascondesse denaro in qualche stanza. Al momento gli autori del violento raid sono riusciti a scappare e non si ha idea di chi possano essere, non è stato scoperto nemmeno con che veicolo si siano allontanati.

I carabinieri della caserma di Colico e i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale di Lecco hanno sequestrato sia le manette improvvisate, sia lo scotch con cui è stato immobilizzato il boscaiolo in pensione, sia l’arma giocattolo a cui hanno tolto il classico tappino rosso per spacciarla per vera su cui gli sconosciuti potrebbero aver lasciato qualche impronta. 

L'ipotesi è che i due criminali, che parlavano perfettamente in italiano e molto ben piazzati in base alle testimonianza, non abbiano scelto la loro vittima a caso e che in qualche modo potessero conoscerla magari a sua insaputa. L’87enne infatti spesso frequenta alcuni bar potrebbe forse aver lasciato intendere appunto di custodire denaro. Non si esclude inoltre che oltre ai due entrati in azione possa esserci un terzo complice, magari un basista esterno piuttosto che il mandante dell’agguato.