C’è l’ordinanza ma il Comune bagna le aiuole

Sono in vigore i provvedimenti contro gli sprechi di acqua, pioggia di critiche sul verde pubblico

Il livello del lago di Como è ai minimi storici del periodo e si stima che nel Lario ci sia il 90% di acqua in meno rispetto alla media degli ultimi 15 anni, da più parti ci si appella a non sprecare in alcun modo le riserve idriche che stanno per esaurirsi e molti sindaci hanno firmato ordinanze per proibire di innaffiare prati e giardini.

Tra loro pure il sindaco di Lecco. Eppure i fiori e le piante delle aiuole pubbliche del lungolago e della centralissima piazza Alessandro Manzoni riescono a crescere belli e rigogliosi.

"Come mai?", si domandano sibilli i consiglieri comunali della Lega Cinzia Bettega, Andrea Corti e Stefano Parolari. Semplice: "Dal Comune si sono dimenticati di spegnere gli irrigatori", rispondono, mostrando filmati e fotografie degli spruzzi d’acqua in funzione. "Sembrerebbe cosa di poco conto un irrigatore acceso, invece no! - denunciano i tre esponenti di opposizione -. Per noi è un fatto molto grave. Il Comune dovrebbe essere il primo a dare l’esempio, invece è il primo a trasgredire una sua disposizione. Inoltre chi controlla che nessuno utilizzi acqua per bagnare i fiori? Che senso hanno ordinanze senza le risorse per farla rispettare?". E intanto l’acqua continua a diminuire: le scorte idriche complessive nel bacino dell’Adda e del lago di Como, tra lago, fiumi, bacini artificiali e nevai ormai estinti, sono il 70% più basse del solito: all’appello mancano 346milioni e mezzo di metri cubi d’acqua, cioè 346 miliardi 500 milioni di litri. E mentre il livello del lago e le falde idriche scendono, la colonnina di mercurio si alza: oggi si prevedono 38 gradi, con picchi di 40. D.D.S.