Lecco, dal parquet agli ori nella sciabola

La storia di Riccardo Carmina, ex preparatore atletico della Nazionale di basket è campione over 70

Riccardo Carmina

Riccardo Carmina

Lecco, 17 ottobre 2018 - Dalle pedane della scherma al parquet dei campi da basket della Nazionale italiana e della Pallacanestro Cantù e poi di nuovo sulla pedana di scherma, sempre ai massimi livelli. La terza età sportiva per Riccardo Carmina, 70 anni compiuti da poco, è una sorta di ritorno alle origini. L’atleta di Senna Comasco, che milita nella squadra del Circolo della scherma Lecco, oltre ad essere figlio d’arte di due schermidori, ha infatti cominciato l’attività agonista impugnando la sciabola, arrivando a conquistare due titoli italiani di categoria. Dal 1975 è passato al pallone e al canestro come preparatore atletico e allenatore sia nella massima serie con i cestisti della Pallacanestro Cantù sia della Nazionale, partecipando pure con gli Azzurri al Campionato mondiale disputato in Spagna a Madrid nel 1986 e agli Europei di Atene in Grecia nel 1987.

Una volta in pensione nel 2008 è però tornato al suo primo amore che non si scorda mai, cioè la scherma, nella palestra di via Cantarelli, sede del Circolo della scherma Lecco. Tra i veterani ha inanellato vittorie e podi: tra Mondiali, Europei, Italiani, gare individuali e competizioni a squadre ha messo al collo una decina di medaglie. E da settimana scorsa il suo palmares si è arricchito ulteriormente con due ori, il terzo consecutivo per lui in competizioni internazionali. Ai Campionati mondiali master di Livorno, a cui hanno partecipato 903 schermidori di una sessantina di nazionali diverse, ha infatti conquistato sia il massimo titolo nella sciabola individuale sia quello nella sciabola a squadre. «Ci speravo, anzi ci contavo, perché mi sono preparato molto per raggiungere l’obiettivo – commenta senza falsa modestia -. Forse ciò che non mi aspettavo era invece di poter riuscire a dominare così facilmente, senza nulla voler togliere agli avversari». La mentalità di chi ha praticato sport a livello professionistico fin da giovane certamente lo ha aiutato e l’aiuta, come un fisico già preparato e soprattutto la guida del suo maestro Mirko Buenza per il quale ha scelto le fila del Circolo della scherma Lecco. È però la passione a segnare la differenza:

«Il gusto, la soddisfazione e il divertimento di salire in pedana mi ripagano di tutto e annullano completamente la fatica e l’impegno degli allenamenti che così per me non rappresentano mai un sacrificio – racconta il due volte campione del mondo -. La scherma mi permette di trasformare la pensione in una grande opportunità e di cogliere una sorta di seconda occasione che per motivi di lavoro non ho potuto sfruttare e coltivare in gioventù. Inoltre grazie alla sciabola non ho neppure tempo di pensare all’età anagrafica che aumenta». E infatti si sta già concentrando sul prossimo appuntamento, gli Europei in calendario a maggio in Francia.