Carceri polveriera Duemila detenuti oltre la capienza Boom di stranieri

In Lombardia le presenze superano del 30% i parametri definiti. Como risulta il più sovraffollato, a Sondrio lo scenario migliore. Il sindacato denuncia: invivibile per chi sconta la pena e chi lavora

di Daniele De Salvo

L’emergenza sovraffollamento nelle carceri della Lombardia continua. I 18 istituti di pena per adulti potrebbero ospitare massimo 6.161 detenuti, invece ne accolgono 8.109: sono 1.948 e il 30% in più di quanti dovrebbero essere. Chi sta saldando il proprio debito con la giustizia o magari deve essere ancora processato è così costretto a scontare un’ulteriore pena nella pena non prevista, cioè la condanna al sovraffollamento. Quasi la metà di quanti si trovano in cella è rappresentata da stranieri, che sono 3.730. Le donne sono 386.

Il penitenziario più sovraffollato di tutti è il Bassone di Como in cui sono rinchiuse 387 persone, comprese 33 donne e 39 stranieri, al posto dei 226 per i quali è attrezzato. L’indice di sovraffollamento è inoltre cresciuto del 24%. Il secondo carcere dove i detenuti sono stipati in sovrannumero è quello di Bergamo, con 535 reclusi invece che 391. Il 50% è straniero. Stanno molto stretti pure i reclusi a Varese, che sono 88 rispetto ai 53 previsti. Alla casa circondariale Nero Fischione di Brescia ci sono 296 carcerati, che sono 111 in più; rispetto all’anno scorso però il sovraffollamento è diminuito del 27%. Al Sanquirico di Monza ci sono 645 detenuti, mentre la capienza massima è di 411; a Busto Arsizio i detenuti sono 374 al posto di 240; al Verziano di Brescia sono 110 invece che 242; a Vigevano 372 al posto di 242. A Opera si contano quindi 1.328 reclusi, un terzo dei quali stranieri, sebbene dovrebbero essere 918 massimi; a Lodi 62, 17 in più dei 45 previsti; a Pescarenico di Lecco 68 a fronte di una capienza di 53: la situazione sta peggiorando perché l’indice di sovraffollamento è aumentato di 24 punti. A San Vittore sono stipati in 920, quasi 200 in più dei 753 che la struttura dovrebbe accogliere. A Mantova risultano detenuti in 117, 20 in più dei 97 previsti, una situazione migliorata notevolmente con l’indice di sovraffollamento sceso di 24 punti. A Sondrio i reclusi sono 31 al posto di 26: è l’istituto dove il sovraffollamento è diminuito di più. A Pavia se ne contano 614 rispetto ai 520 previsti; a Cremona 447 invece che 394, con il 63% di stranieri, la percentuale più alta di tutta la popolazione carceraria lombarda. Bollate si conferma un carcere modello con 1.355 detenuti, meno di 100 e il 7% in più della capienza prevista. Il carcere messo meglio è però Voghera con 361 detenuti rispetto ai 341 che dovrebbe accogliere. A elaborare i dati è stato Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della FP Cgil Polizia penitenziaria. "Dei 4.700 detenuti in più oltre la capienza regolamentare in tutta Italia, quasi duemila, il 41%, sono rinchiusi nei penitenziari lombardi. Altra situazione critica nelle carceri lombarde – spiega Lo Presti - è la presenza di detenuti stranieri che rappresentano il 46% della popolazione detenuta. In mancanza di mediatori culturali, le differenze linguistiche e i problemi di salute mentale di molti stranieri rendono impossibile il lavoro degli agenti del corpo di polizia penitenziaria". La situazione è potenzialmente esplosiva in tutta Italia e ancora peggiore rispetto alle cifre ufficiali: "Siamo di fronte a un trend di crescita delle presenze di detenuti in tutta Italia che il 31 gennaio scorso contava 56.127 detenuti presenti sui 51.403 posti disponibili, a cui andrebbero tolti quelli non disponibili per manutenzioni o riparazioni in corso", avverte Mirko Manna della segreteria nazionale di Fp Cgil Polizia Penitenziaria.