Bosisio, i sindacati chiedono il dietrofront alla Nostra famiglia

Oggi si è svolto un incontro a Roma tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori e i rappresentanti dell'associazione La Nostra famiglia

Mobilitazione fuori dai cancelli

Mobilitazione fuori dai cancelli

Bosisio Parini (Lecco), 11 febbraio 2020 – I sindacalisti dei lavoratori della Nostra famiglia hanno intimato il dietrofront ai vertici dell'associazione che gestisce diversi istituti di cura e ricerca in 6 regioni italiane e anche all'estero, tra cui la Lombardia con sedi tra il resto a Bosisio Parini, Mandello del Lario, Lecco e Como e che il 27 gennaio hanno deciso di modificare unilateralmente il contratto. L'ultimatum è stato lanciato quest'oggi, martedì, durante un incontro a Roma.

“Abbiamo preliminarmente evidenziato che la scelta di voler procedere ad una modifica di contratto, avvenuta alla vigilia di un rinnovo contrattuale atteso da oltre tredici anni, è una decisione iniqua ed ingiusta nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori – riferiscono i delegati di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - Abbiamo conseguentemente chiesto che dalla Nostra famiglia revochino formalmente quanto deciso, così da consentire una discussione, nel merito delle difficoltà rappresentate, libera da queste pregiudiziali. Nel merito del confronto, abbiamo evidenziato che non condividiamo l’insussistenza delle motivazioni di ordine economico avanzate, alla luce degli impegni assunti in ambito di Governo e nella Conferenza Stato Regioni sugli incrementi al sistema del privato convenzionato. Abbiamo però confermato che, la dove ci fossero problemi, siamo disponibili ad avviare congiuntamente un confronto. Altro elemento che abbiamo rappresentato è che, al di là della nostra richiesta di non modificare il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, qualora dall'azienda dovessero procedere unilateralmente, non potremmo che chiedere la piena applicazione di tutto quanto verrà concordato nel nuovo contratto della sanità privata”. Ciò vanificherebbe qualsiasi tipo di risparmio.

I rappresentanti della Nostra famiglia hanno chiesto una tregua per poter valutare l'eventuale armistizio con i componente del Cda che si riuniranno lunedì prossimo, il 17 febbraio. “Ci siamo conseguentemente aggiornati a mercoledì 19 febbraio alle ore 14, chiedendo contestualmente la consegna di diversa documentazione tra cui i bilanci degli ultimi cinque anni con relative relazioni di gestione nonché i sistemi tariffari in vigore nelle sei regioni in cui opera La Nostra Famiglia – spiegano i sindacalisti -. Sino a quella data, fermo restando l’evidenza della vertenza fuori dalle strutture con bandiere e cartelli, in attesa di risposta alla nostra richiesta, manteniamo alta l’attenzione”.