Baby rapinatori, allarme anche per il prefetto

Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli episodi in provincia, ma finora la maggior parte delle denunce è stata solo via social

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di Daniele De Salvo

Un ragazzino di 12 anni è stato aggredito e rapinato da due adolescenti poco più grandi. Gli hanno strappato dalla testa il cappellino di marca che indossava e gli hanno portato via dai piedi il pallone con cui stava giocando con gli amici. È successo a Valmadrera, zona San Martino. "Mio figlio ha avuto gran paura, è stata una brutta esperienza – racconta la madre sui social -. Non mi interessa quello che gli hanno preso, ma lui e i suoi amici si sono spaventati". È solo l’ultimo di una serie di episodi analoghi che si sono verificati in paese. A Parè, sul lungolago, sempre un 12enne è stato assalito da un branco di quattro giovani a cui ha dovuto consegnare i pochi soldi di paghetta ricevuta dai genitori per mangiarsi un gelato insieme a due coetanee. "Scappa altrimenti ti affoghiamo nel lago", gli hanno ringhiato in faccia i più grandi.

Un quattordicenne al parco giochi è stato invece obbligato a dare cellulare e borsello ad un 17enne: "Se no ti buco", lo ha minacciato mostrando un coltello, per poi sparire su un monopattino. Il sindaco Antonio Rusconi, che parla di "episodi di bullismo e violenza fisica e psicologica tra minori e adolescenti", chiede alle vittime e ai loro genitori di denunciare immediatamente simili fatti. "Non si può sapere le notizia dal social", si lamenta. In molti posti sono tra l’altro installate telecamere, i cui filmati possono servire per rintracciare i colpevoli, sempre che non vengano cancellati perché trascorre troppo tempo prima delle denunce.

"Se qualcuno non vuole farlo per paura di ritorsioni, a maggior ragione si rivolga immediatamente a me o ai carabinieri o agli agenti della Polizia locale per trovare la forma più opportuna per le denunce", si raccomanda il primo cittadino. Il prefetto di Lecco Sergio Pomponio ha invece convocato a rapporto i vertici delle forze dell’ordine per chiedere più controlli. Una volta individuati i colpevoli riunirà a Palazzo di governo pure i sindaci dei "Comuni nei quali sono stati registrati episodi significativi, e non meramente occasionali, di microcriminalità giovanile, che costituiscano segnali di un disagio generazionale da affrontare", spiegano dalla prefettura.