Lecco, finisce sott’acqua l’autostrada delle Olimpiadi 2026

Il Lecchese paralizzato con le gallerie riaperte in mattinata. Bloccati diversi sottopassi urbani, grandine come noci

Gli effetti del maltempo sull'autostrada nel Lecchese

Gli effetti del maltempo sull'autostrada nel Lecchese

Lecco - L’autostrada delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è piena di falle e fa letteralmente acqua. Il nubifragio che l’altra notte si è abbattuto su ampie zone della Lombardia ha travolto come uno tsunami la Statale 36. A Lecco si sono allagati sia il tunnel dell’Attraversamento sia la galleria della nuova Lecco-Ballabio, chiusi perché trasformati in laghi. Mentre il raccordo per la Valsassina è stato riaperto entro l’alba, l’attraversamento in direzione Nord verso Sondrio è stato ripristinato solo in tarda mattinata, scatenando la paralisi viabilistica in tutta la provincia. Per “liberare“ gli automobilisti rimasti intrappolati in coda è stato chiuso pure il traforo del Monte Barro, peggiorando ulteriormente la situazione già al collasso.

È la seconda volta in meno di un mese, dopo il disastro della vigilia di Ferragosto innescato da una frana che si è abbattuta sulla Superstrada ad Abbadia Lariana. "Ci vuole più comunicazione agli automobilisti per dare modo di scegliere percorsi o mezzi alternativi in caso di problemi, così da non aggravare ulteriormente il traffico nei punti critici", commenta la presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, che a inizio settimana aveva convocato un vertice proprio per aggiornare il piano di gestione della viabilità in caso di emergenze dopo la disfatta del 14 agosto.

Oltre che in 36, l’ondata di maltempo ha provocato l’allagamento di diversi sottopassi urbani, come a Lecco e Calolziocorte: i vigili del fuoco hanno recuperato e soccorso almeno quattro persone bloccate con le macchine in panne. Disagi pure per i pendolari del treno per alcuni rami crollati sui binari e sulla massicciata della Lecco-Molteno-Monza, con corse cancellate, ritardi e cambi di stazioni di partenza e arrivo. In diversi paesi inoltre i chicchi di grandine grandi come noci hanno imbiancato strade, prati e tetti.