Agente della Polstrada morto, giustizia latitante

Lecco, il poliziotto Francesco Pischedda perse la vita nel catturare un ladro moldavo in fuga coi complici

La cerimonia di commemorazione della morte del poliziotto Francesco Pischedda

La cerimonia di commemorazione della morte del poliziotto Francesco Pischedda

Lecco - ​Non è ancora stata fatta giustizia sulla morte dell’agente di Polizia Stradale Francesco Pischedda. A più di 5 anni dalla morte di Pischedda, in servizio alla sezione di Bellano e deceduto precipitando da un cavalcavia della superstrada 36 a Colico mentre inseguiva un moldavo fuggitivo, il processo non è ancora iniziato.

Ieri l’ennesimo rinvio nei confronti delle tre persone, tutte moldave e senza fissa dimora quand’erano in Italia. Infatti Veaceslav Florea, 39 anni è in carcere in Austria per reati commessi in quel Paese, e ieri il suo legale ha chiesto e ottenuto un nuovo rinvio del processo. Così è andata anche per Vadim Vulpe, 32 anni, e Igor Dima, 34 anni, amici di Florea che erano a bordo di un furgoncino Fiat Fiorino rubato e che non si erano fermati all’alt. I due risultano irreperibili. I tre devono rispondere di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Sono trascorsi più di 5 anni da quella notte tra il 2 e 3 febbraio 2017 quando ci fu una collutazione con un moldavo fuggitivo. La Polstrada stava cercando gli altri 2 che, a bordo del furgoncino, non si erano fermati all’alt e li aveva inseguiti ad alta velocità fino Colico.

Gli agenti della Stradale che lo inseguivano sono scesi dalla pattuglia e mentre Vadim Vulpe e Igor Dima si sono dati alla fuga Francesco Pischedda è riuscito ad agguantare il terzo. Nella collutazione i due sono caduti dal cavalcavia. Un volo di una decina di metri. Il poliziotto, 28 anni, padre di una bimba di 16 mesi, è morto in ospedale mentre il moldavo è stato ricoverato in Rianimazione a Lecco e dopo è stato arrestato per reati in Austria. Veaceslav Florea, autore del volo nel vuoto costato la vita all’agente, è in carcere. Ieri il processo è stato rinviato, per la 4ª volta. L’ipotesi di unire in un unico processo i 3 moldavi, che sono accusati dei medesimi reati, non c’è stata: Veaceslav Florea sarà a processo il 19 settembre, 8 giorni dopo, sempre davanti al giudice, Giulia Barazzetta, gli altri due. Il giudice ha disposto nuove ricerche dei due, poi a fine settembre deciderà sull’unificazione dei processi.