Addio al pediatra svizzero A Campione cure tricolore

Da domani stop ai rimborsi regionali per le visite in territorio elvetico. Famiglie obbligate a scegliere un professionista sul lago di Como

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di Roberto Canali

Potranno continuare a farsi curare in Canton Ticino ancora per un anno, fino al 30 aprile del 2023, i cittadini di Campione d’Italia, ma solo se accetteranno di pagare in parte le spese. Il via libera per l’assistenza territoriale domiciliare è arrivato da Regione Lombardia che in attesa di un accordo sulla questione tra Italia e Svizzera ha decretato che "i maggiori costi dell’assistenza sanitaria ai cittadini di Campione d’Italia eccedenti la disponibilità del sistema sanitario graveranno sul bilancio comunale". Il dipartimento welfare del Pirellone ha stabilito che "i residenti nel comune di Campione d’Italia che avranno aderito alla volontaria contribuzione alla spesa sanitaria potranno accedere alle cure nel territorio del Canton Ticino dietro presentazione di prescrizione rilasciata da medici". Per le prestazioni in emergenzaurgenza, inoltre, "i cittadini residenti nel comune di Campione d’Italia potranno accedere con la tessera sanitaria", con le stesse modalità con cui vengono erogate le cure ai cittadini italiani che necessitano di ricoveri quando si trovano all’estero.

Quello che invece cambierà e già a partire dal 1 maggio, ovvero da domani, è l’accesso alle prestazioni pediatriche per i bambini che saranno riconosciute e quindi rimborsate solo se saranno effettuate in Italia. La Regione ha inserito Campione nell’ambito di pediatria del territorio del Medio Lario. In questi giorni è arrivata una comunicazione a tutti i cittadini con l’invito a "effettuare la scelta del pediatra presso gli uffici scelta e revoca della sede Asst di Campione d’Italia oppure online mediante il portale di Asst Lariana". Come si legge nell’avviso il servizio è destinato ai minori di età compresa tra 0 e 14 anni e va ad aggiungersi all’assistenza primaria garantita da un medico di medicina generale ed è rivolta alla popolazione adulta di età superiore ai 14 anni, nonché ai minori di età compresa tra 7 e 14 anni in alternativa al pediatra. Nelle scorse settimane sulla questione era intervenuta anche la Commissione Salute di Montecitorio stabilendo che il debito del Comune con la Regione per le spese mediche sostenute dai propri cittadini nelle cliniche elvetiche non è di 90 milioni, che hanno sostenuto al Pirellone, ma di 49. La questione riguarda i rimborsi per le spese sanitarie sostenute, dal 2004 al 2018, dagli abitanti del paese negli ospedali, pubblici e privati, del Canton Ticino. Una scelta obbligata secondo il sindaco Roberto Canesi che infatti ha presentato ricorso al Tar contro la richiesta della Regione che vorrebbe vedersi restituire il denaro fin qui versato.