MICHELE MEZZANZANICA
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Razzi a lunga gittata, Iron Dome e droni: come si combatte la guerra in Medio Oriente

Hamas sfrutta la tecnologia iraniana per migliorare il proprio arsenale, Israele si protegge con la 'Cupola di Ferro'

L'Iron Dome israeliano intercetta i missili di Hamas

L'Iron Dome israeliano intercetta i missili di Hamas

Lancio di razzi contro le città israeliane da una parte, bombardamenti a tappeto sulla Striscia di Gaza dall'altro. Continua la guerra in Medio Oriente, scoppiata giovedì scorso e sempre più drammatica e cruenta col passare dei giorni, con la comunità internazionale finora incapace di trovare una proposta di mediazione forte e credibile. 

Il conflitto israelo-palestinese si trascina da decenni, la cause storiche sono note, così come lo sono gli episodi più recenti che hanno riportato i due due popoli in guerra. In particolare, la miccia che ha fatto esplodere il conflitto è stato lo sfratto dei cittadini palestinesi dalle loro case di Gerusalemme Est, decisione del Governo israeliano considerata "una provocazione" da Hamas che ha risposto con un massiccio lancio di razzi. Le forze di difesa israeliane hanno immediatamente risposto con raid aerei sulla Striscia e il resto, purtroppo, è cronaca di questi giorni. Con il drammatico elenco di morti e distruzioni in continuo aggiornamento. Una macabra conta che tristemente si ripete, ciclicamente, in quei territori. 

Sul piano militare, invece, il nuovo conflitto fa rilevare alcune novità. Innanzitutto i razzi di Hamas sono ora in grado di raggiungere Tel Aviv, la principale città israeliana, distante una sessantina di chilometri dalla Striscia di Gaza. La maggior parte viene intercettata dall'Iron Dome (Cupola di Ferro), l'efficace sistema mobile di difesa anti-razzi in dotazione all'Esercito israeliano dal 2011, ma l'evoluzione della tecnologia militare di Hamas, per quanto ancora rudimentale, è un fattore da non sottovalutare. Anche perché, secondo quanto riferito dal portavoce dell'Esercito israeliano, finora sono stati ben 2.900 i razzi lanciati da Gaza. Di questi, 450  non hanno superato il territorio della per difetti di fabbricazione o di lancio e altri 1.150 sono stati intercettati dall'Iron Dome. Circa 1.300 razzi o colpi di mortaio, dunque, sono caduti in territorio israeliano. Fortunatamente, anche i missili che non vengono intercettati sono comunque segnalati dal sistema difensivo all'avanguardia e la popolazione civile ha il tempo, da una ventina di secondi a oltre un minuto a seconda della vicinanza con Gaza, per mettersi in salvo nei rifugi anti-missile. 

Da qualche anno Hamas può tuttavia contare anche sui droni, che volano a un'altitudine e a una velocità difficilmente rilevabili dalla contraerea israeliana. I droni, facilmente occultabili e trasportabili, arrivano piuttosto facilmente nella Striscia nonostante i rigidi controlli israeliani. Hamas ha ottenuto le tecnologie dall'Iran, che ha sviluppato il velivolo Ababil. Tre i tipi di questo velivolo in possesso del gruppo di Gaza, basati sulla tecnologia iraniana: l'A1A per la raccolta di informazioni; l'A1B per gli attacchi con lancio di ordigni ed esplosivo e l'A1C per le missioni di attacco "suicida", con il velivolo che si schianta contro obiettivi soprattutto civili. Droni di quest'ultimo tipo, caricati con 5 chilogrammi di esplosivo, sono stati intercettati in questi giorni dalle forze israeliane che, per smantellare le postazioni militari di Hamas, ha deciso un'offensiva di terra nel territorio della Strisica di Gaza.