Vittorio Sgarbi conquista un seggio in Lombardia e annuncia: "Rifondo il Pci"

Elezioni regionali, la lista Noi Moderati ha raccolto oltre 33mila voti: "Il nostro obiettivo è promuovere la cultura vera: non quella di Sanremo"

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

Milano - La vittoria netta di Attilio Fontana alle elezioni regionali lombarde porterà al Pirellone un drappello di 51 consiglieri. Tra questi ce ne sarà 1 di Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi. La lista del sottogretario alla Cultura e Maurizio Lupi ha infatti raccolto 33.711 voti, pari all'1,17%, che garantiscono, appunto, 1 seggio (nella circoscrizione di Milano). Il candidato che risulta eletto è lo stesso Vittorio Sgarbi, che però dovrà scegliere tra sottosegretario e consigliere regionale, essendo le due cariche incompatibili. Quando ufficializzerà la scelta di lasciare il seggio in Lombardia, il suo posto sarà preso dalla prima dei non eletti della lista, Maria Teresa Baldini, chirurga estetica ed ex parlamentare per Fratelli d'Italia.

Vittorio Sgarbi, come giudica il risultato elettorale?

"Sono soddisfatto, siamo in crescita rispetto alle politiche. Il nostro obiettivo era allargare ulteriormente il fronte di centrodestra, rappresentare un'alternativa alle sue tre anime principali, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Un'alternativa fondata sulla promozione della cultura, patrimonio inestimabile per il nostro Paese, dimenticato da tutte le altre formazioni politiche, di destra e di sinistra. È poi un motivo di orgoglio personale aver ottenuto un seggio. Sono stato l'unico uomo di governo a impegnarsi in prima persona in questa contesa. Il risultato premia questa scelta".

Il ruolo di consigliere regionale è però incompatibile con quello di sottosegretario, cosa farà?

"Ho 60 giorni di tempo per sistemare la questione. Aspetterò a dimettermi, prima voglio incontrarmi con Lupi e pianificare bene il lavoro da fare con la lista. A cominciare dalle prossime elezioni europee del 2024 alle quali vogliamo esserci".

Il risultato lombardo apre nuove prospettive per la lista Noi Moderati?

"L'obiettivo resta sempre lo stesso: promuovere la cultura. Quello che serve al Paese è un'azione strategica ampia e articolata che coinvolga le istituzioni culturali, l'informazione, la televisione in particolare, e l'istruzione. La cultura in Italia non può essere quella rappresentata a Sanremo. Affidare la principale manifestazione musicale italiana a Ferragni e Fedez è come affidarsi a Wanna Marchi e al mago Do Nascimento. La cultura è ben altra cosa: è Pier Paolo Pasolini, Franco Zeffirelli, il cui centenario della nascita è passato sotto silenzio, Giovanni Testori, un gigante il cui centenario (che ricorre il 12 maggio, ndr) rischia di essere dimenticato. La ragione di vita della nostra lista è questa: trovare a questi personaggi, anche nell'Italia di oggi, il posto che si meritano. Un obiettivo che nessuno si pone, in tutto il panorama politico. Ne a destra, né tantomeno a sinistra. Anzi, visto la crisi che sta attraversando la sinistra mi propongo di rifondare il Pci".

Addirittura...

"Certo, Pci: partito della cultura italiana. Oggi più che mani ce n'è bisogno".