
L'ad di Mediobanca Alberto Nagel
Milano, 21 agosto 2025 – L'assemblea di Mediobanca ha bocciato l'offerta pubblica di scambio su Banca Generali. Lo si apprende da una nota diffusa al termine dell'appuntamento dei soci, che hanno votato tramite il rappresentante designato. I voti favorevoli all'operazione voluta dall'ad Alberto Nagel si sono fermati al 35%, quelli contrari sono stati pari al 10% e gli astenuti al 32% del capitale.
Il passaggio in assemblea, necessario perché Mediobanca è a sua volta sotto Ops da parte di Montepaschi di Siena, è stato fatale: Nagel aveva bisogno della maggioranza assoluta dei presenti per vincere, ma i favorevoli si sono fermati al 35% del capitale, meno della metà del 78% che ha consegnato le azioni al rappresentante designato per la conta. Il fronte dei contrari e degli astenuti ha raccolto il 42%: il 10%, sostanzialmente il gruppo Caltagirone, ha detto no; mentre il 32% si è astenuto, tra il 20% di Delfin, il 5% degli enti previdenziali come Enasarco, Enpam e Cassa Forense, il 3% di investitori istituzionali come Amundi, Anima e Tages, il 2% di Edizione e il 2% di Unicredit.
La mancata autorizzazione per l'offerta su Banca Generali è "un'opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell'attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca". Lo dichiara in una nota l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, commentando il voto dell'Assemblea degli azionisti riunitasi oggi. Per Nagel "risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali. Si tratta chiaramente di un'opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull'esecuzione del nostro Piano "One Brand - One Culture" convinti della superiore generazione di valore rispetto all'alternativa rappresentata dall'offerta di Mps".
Nagel ha poi ringraziato "tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l'operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale".
Il titolo giù in Borsa
Il voto contrario dell'assemblea di Mediobanca sull'Ops spinge al ribasso il titolo di Banca Generali, che al momento vede lasciare sul terreno circa l'1,3%, dopo aver toccato un -1,8%, a 50,35 euro. Galleggia sulla parità, invece, il titolo di Piazzetta Cuccia, che si attesta poco sopra lo 0,20% a 21,33 euro.