
Il carrello fa tremare i polsi Carne, pane e latte alle stelle La spesa di un anno a famiglia ora costa 900 euro in più
Milano, 19 luglio 2023 – “L’inflazione è come il peccato: ciascun Governo la denuncia, però ciascun Governo la pratica”".
Lo sosteneva già nel ‘700 lo scienziato e scrittore tedesco Georg Christoph Lichtenberg. Sono trascorsi più di due secoli e la situazione non cambia. Tra politica globale, conflitto in Ucraina, scelte degli eurobanchieri della Bce e prospettive economiche nazionali incerte, l’inflazione impenna.
Tra quanti stanno pagando di più il carovita ci sono i lombardi: nella top ten delle città italiane dove i rincari sono più pesanti figurano quattro capoluoghi della Lombardia. A Milano in un anno il carovita, che secondo gli ultimi dati Istat è salito del 6,3%, impone una spesa di 1.710 euro in più a famiglia. Peggio va solo a Genova, Firenze e a Grosseto. A Varese il tasso di inflazione locale si attesta al 6,4%, un decimo in più che a Milano, ma comporta rincari di 1.688 euro a famiglia, la settima somma più alta a livello italiano, subito dopo anche a Bolzano e Siena.
A Lodi, ottava nella mappa del rincaro dei prezzi, l’inflazione ha raggiunto il 6,8% e comporta una spesa aggiuntiva di 1.675 euro. Lecco è in decima piazza nazionale e quarta regionale con 1.650 di rincari a famiglia dovuti a un’inflazione del 6,5%. Molto meglio va sull’altro ramo del lago, quello di Como: nel capoluogo lariano, al ventesimo posto tricolore, si spendono 1.556 euro in più . A Brescia, 24esima in lista nazionale, i rincari ammontano a 1.529 euro; 1.503 euro a Pavia, in 26esima piazza; 1.498 euro a Mantova e 1.450 invece a Bergamo, rispettivamente 28esima e 38esima in elenco. A Cremona infine, 46esima, il dazio all’inflazione costa una spesa in più di 1.398 euro.
A fare di conto e stilare la classifica delle città più care d’Italia in termini di aumento di costo della vita è l’Unione Nazionale Consumatori. "In testa alla graduatoria, Genova dove l’inflazione tendenziale più alta d’Italia, pari a +8,5%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 1.853 euro per una famiglia media – spiega Mauro Antonelli, proprio dell’Unione Consumatori – Medaglia d’argento per Firenze, la quarta inflazione più elevata del Paese, +7,6% su giugno 2022, e un incremento di spesa pari a 1.772 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Grosseto che, pur avendo la stessa inflazione di Firenze, ha una spesa supplementare pari a 1.713 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Milano, +6,3% e una stangata pari a 1.710 euro".
«Sull’altro fronte della classifica – conclude Antonelli – la città più virtuosa in termini di spesa aggiuntiva più bassa è ancora una volta Potenza, con l’inflazione più bassa d’Italia, al 5%, dove in media si spendono “solo“ 987 euro in più all’anno".
Rispetto ai precedenti rilevamenti qualcosa sta cambiando e sembra che l’inflazione morda meno: a maggio a Milano era al 7,9% per una spesa annua aggiuntiva di 2.145 euro a famiglia; a Mantova al 7,7% con rincari di 1.955 euro; a Varese al 7,4% con un caro vita quantificabile in 1.951 euro.