Lucano si beve Giass, il gin di Milano: "Noi, nati con la lavastoviglie"

Gli esperimenti fra amici, il test al matrimonio e il debutto sul mercato. Il fondatore Simonpietro Romiti: resteremo a bordo, è come un terzo figlio

Il cofondatore di Giass Andrea Romiti col fratello Simonpietro, ad della società

Il cofondatore di Giass Andrea Romiti col fratello Simonpietro, ad della società

Milano - Ha condotto i primi esperimenti casalinghi con una lavastoviglie e un alambicco. E ha capito di avere trovato la formula "perfetta" per il gin al suo matrimonio, per l’entusiasmo sul volto degli invitati dopo l’assaggio. Ora è pronto a condividere la sua creatura per sbarcare su banconi dei più grandi locali internazionali. Nell’azienda di Giass, il primo London Dry Gin milanese inventato sette anni fa da Simonpietro Romiti (col fratello Andrea e altri tre amici), è entrata la società dell’Amaro Lucano: il gruppo della famiglia Vena ha rilevato il 35% del capitale con l’obiettivo di salire in 5 anni al 100%. "Ci avevano contattato altri colossi ma siamo felici che abbia prevalso l’interesse del gruppo Lucano: sono un’azienda italiana con 130 anni di storia, un assetto dinamico e una visione che condividiamo. Con questa operazione contiamo di espanderci in mercato molto esigente. Solo le etichette italiane sono passate da 6 a 350 in sette anni", spiega Simonpietro Romiti, ad di Giass. 40 anni, un passato da consulente del food spiega per il futuro di avere tutta l’intenzione "di rimanere a bordo del progetto che è un po’ come un terzo figlio". L’idea di fare un gin nasce durante Expo 2015. "Per i primi esperimenti con le infusioni abbiamo utilizzato prima la lavastoviglie, poi siamo passati a un alambicco da tre litri", ricorda.

Con prove ed errori si arriva alla ricetta giusta, "basata su 18 ingredienti botanicals, alcol a 42% e fedeltà alla distillazione inglese. Il primo test lo abbiamo fatto al mio matrimonio con 200 invitati: un esperimento in cieco nel senso che nessuno sapeva che era una nostra produzione. Eppure erano tutti entusiasti. Da lì abbiamo capito che poteva essere qualcosa di più di un gioco", racconta il ceo. La società debutta nel 2017 e parte benissimo: Giass Milano Dry Gin si aggiudica la medaglia d’argento alla San Francisco World Spirits Competition. C’è un esibito orgoglio milanese nel nome di battesimo del distillato - l’equivalente in dialetto di ghiaccio - e pure nella bottiglia serigrafata, ispirata ai disegni geometrici della Galleria Vittorio Emanuele, e nel logo che richiama le "vedovelle", le tipiche fontane pubbliche. "Anche se il gin è prodotto a Tassullo, in Trentino, dalle storiche distillerie Valentini", precisa Romiti. Le difficoltà non sono mancate nel 2020, causa lockdown e chiusura forzata di locali e discoteche, ma gli affari si sono ripresi molto bene l’anno scorso, con la vendita di 18mila bottiglie, per 230mila di fatturato. "L’obiettivo adesso è raddoppiare" conclude l’ad.