
Marco Crimi, ideatore di Genome Access
Bergamo - L’intelligenza artificiale al servizio della genetica. È italiana la prima piattaforma sviluppata in Europa per la trasformazione digitale nel campo della salute genetica. Il progetto si chiama Genome Access (www.genomeaccess.it) e ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza sulle malattie genetiche e digitalizzare il processo di assistenza per chi si affida a una struttura di consulenza sul Dna. Sviluppata dall’impresa sociale no-profit Kaleidos, associata a Confcooperative-Bergamo e da sempre dedicata a progetti sperimentali orientati all’innovazione socio-sanitaria per la "fragilità", Genome Access unisce tecnologia, medicina e scienza. La piattaforma si rivolge a diverse tipologie di utenti, come chi convive con una malattia genetica o ha il rischio di svilupparne una per familiarità, oppure chi ha eseguito e ottenuto risultati di un test del Dna e ha necessità di una spiegazione.
Lanciata ufficialmente il 25 agosto, Genome Access facilita anche la possibilità di analizzare dati genetici grazie all’applicazione della Machine Learning: con l’analisi sistematica di dati, l’intelligenza artificiale di Genome Access aiuterà il medico a trovare correlazioni, evidenziare terapie e percorsi di prevenzione ottimizzati per ciascuno, rendendo possibile diagnosi o trattamenti più precisi sulle condizioni dei pazienti. "Quello che sappiamo sul Dna è in realtà ancora molto limitato – spiega Marco Crimi, ideatore di Genome Access –. Per comprendere meglio un dato genetico è importante che le informazioni acquisite vengano considerate nel contesto della storia familiare e di altri fattori di rischio. È questa l’idea da cui siamo partiti quando abbiamo deciso di sviluppare Genome Access: chiunque può accedere a un percorso personalizzato e strutturato al fine di prendere decisioni consapevoli sulla propria salute". Per la sua valenza altamente innovativa nel campo dello studio delle malattie genetiche, il progetto Genome Access verrà presentato anche ad Expo Dubai 2020, dal 1 ottobre 2021. "È stato un decennio intenso per la genetica nella pratica clinica, ma ci aspettiamo che il successivo sarà ancora più determinante - conclude Crimi -. Con Genome Access puntiamo a raggiungere medici, anche se non esperti in genetica, e di contribuire allo sviluppo della conoscenza e della divulgazione".