Forever Bambù vince la sfida eco: dieci milioni raccolti in otto mesi

Crowdfunding record per la startup di Cernusco sul Naviglio che crea foreste di piante giganti anti-anidride

Emanuele Rissone, fondatore di Forever Bambù

Emanuele Rissone, fondatore di Forever Bambù.

Cernusco sul Naviglio (Milano) - Intere piantagioni di bambù per abbattere le emissioni di CO2 e salvare il pianeta. Secondo uno studio recente, basterebbe un solo ettaro di questa pianta a compensare l’anidride carbonica prodotte da circa 40 persone in un anno. Una qualità che conosce bene Forever Bambù, la startup innovativa fondata da Emanuele Rissone, con sede a Cernusco sul Naviglio (Milano), che dal 2014 ha deciso di puntare sulla piantumazione di bambù gigante. Un prodotto che potrà essere impiegato in campo industriale in oltre 1.500 modi differenti. 

Al momento sono 28 le società agricole che hanno piantumato 76.400 piante in 85 ettari con la partecipazione di mille soci provenienti da 7 Paesi. Le foreste già realizzate dalle varie società del gruppo Forever Bambù sono a oggi cinque (Alessandria, Asti, Siena e Grosseto). "Uno studio indipendente ha dimostrato che i bambuseti permettono di sequestrare 36 volte la CO2 di un normale impianto arboreo di pari estensione - spiega il fondatore di Forever Bambù, Emanuele Rissone -: ciò significa che 200 ettari gestiti da Forever Bambù trattengono CO2 tanto quanto 7.200 ettari di foresta normale. La pandemia ha evidenziato la necessità di progettare un futuro eco-sostenibile. Noi ci siamo". 

Per Forever Bambù gli ultimi mesi sono stati da record. La società di Rissone in soli otto mesi ha raccolto tramite un crowdfunding sulla piattaforma OpStart oltre 10,8 milioni di euro di investimento da più di 600 persone, portando la compagine sociale a più di mille soci. Il prossimo passaggio sarà la costituzione di una Spa. A occuparsi dell’operazione sarà il manager di AC Finance, Antonio Chieffo. "Per il futuro stiamo lavorando a molti progetti - anticipa Rissone -. Per i prossimi due anni ci occuperemo della piantumazione di altri 103 ettari acquistati a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto. Poi, grazie alla collaborazione con un’azienda veneta del settore ci occuperemo della realizzazione di bioplastica che verrà prodotta dalle nostre piantagioni di bambù. L’obiettivo è realizzare prodotti privi di agenti inquinanti e completamente made in Italy".