LORENZO PEDRINI
Economia

Dna da banca e da start up: illimity crea lavoro

Pmi e dipendenti al centro delle strategie

di Lorenzo Pedrini

Erogare linfa vitale alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita, acquistare e gestire crediti distressed e fornire servizi innovativi di banca diretta digitale, con l’ausilio prezioso delle tecnologie e una spiccata attenzione al benessere dei dipendenti. Tutto questo è illimity, il gruppo bancario di nuova generazione fondato nel 2018 e tutt’ora guidato da Corrado Passera, che, nell’ultimo biennio, ha più che decuplicato i propri collaboratori.

Marco Russomando, da responsabile delle Risorse umane, ha affrontato un lavoro imponente.

"Crescere richiede impegno, dal momento che in soli due anni abbiamo portato a bordo 580 nuovi illimiters, provenienti da quasi 200 aziende diverse. E lo abbiamo fatto, fedeli a un modello di contaminazione che rifiuta il concetto di cultura dominante, bilanciando il genere e l’anzianità di chi lavora con noi, con il risultato di creare un organico eterogeneo, dove l’età media è 36 anni e più della metà degli ‘illimiters’ non possiede un background bancario".

E puntando, da nativi digitali, su una natura agile, che prende il meglio del mondo bancario e delle start-up, pur essendo una banca a tutti gli effetti.

"Abbiamo cercato di fondere due mondi, quello delle istituzioni finanziarie e quello delle new company di ultima generazione, riuscendo così ad assorbire anche le difficoltà legate alla pandemia, grazie al modo in cui illimity era stata concepita: un hard-ware all’avanguardia, un software eccellente".

Quindi si può dire, paradossalmente, che l’imprevisto vi ha trovato preparati?

"Il nostro abito mentale e la nostra organizzazione erano già tarati su concetti come il lavoro ‘smart’ e lontani da qualsiasi forma di rigidità, ma, oltre a questo, ci siamo immediatamente dati da fare ben oltre le pur necessarie misure di distanziamento e sanificazione. L’azienda, infatti, ha varato un piano ad hoc fatto di test gratuiti in sede, polizze anti-Covid, rimborsi benzina per evitare i trasporti pubblici e due ore quotidiane di permesso retribuito per chi dovesse accudire bambini o anziani, oltre, ad esempio, a continuare a pagare i buoni pasto anche a chi doveva lavorare da casa".

Anche sullo ‘smart working’ propriamente detto, però, vi siete spesi a fondo.

"Lo smart working era già previsto da illimity, prima della pandemia, per un giorno alla settimana. Le sfide del 2020 hanno accelerato il percorso di trasformazione già in atto e, lo scorso luglio, abbiamo lanciato ‘illimity w.o.w.’, il progetto del gruppo co-disegnato insieme agli illimiters attraverso una survey interna. Quando la situazione sanitaria ce lo consentirà, tale progetto, già testato nei mesi di settembre e ottobre, permetterà ai dipendenti di lavorare per metà in ufficio e per metà a casa, insieme ad una dotazione specifica (doppio schermo, lampada ecc.). Abbiamo inoltre sviluppato una app interna che permette di prenotare in autonomia, giorno per giorno, la propria scrivania in sede nel rispetto del distanziamento sociale".

E l’umore è rimasto alto.

"Spesso questo è un aspetto che si tende a trascurare, ma un’azienda funziona al meglio proprio quando chi la tiene in piedi è più felice ed è anche per questo che, prima di varare ognuna di queste iniziative, ci siamo rivolti agli illimiters, chiedendo quali misure ritenessero prioritarie e ricevendo riscontri che avvaloravano le nostre idee".