Decreto Sostegno, prorogato lo stop ai licenziamenti. Cartelle sospese fino al 30 aprile

Le misure inserite nel documento che il governo approverà la prossima settimana

Operai al lavoro

Operai al lavoro

Roma - Proroga dello stop ai licenziamenti fino al 30 giugno: il provvedimento è previsto nella bozza del Decreto Sostegno allo studio del governo. L'esecutivo, inoltre, stanzia 600 milioni di euro in aggiunta agli investimenti a fondo perduto per la filiera-neve da ripartire in Conferenza Stato-Regioni. I fondi saranno erogati attraverso la nuova piattaforma Sogei e il governo si impegnerebbe a erogare tutti gli indennizzi entro il 30 aprile. Una misura, quella del blocco dei licenziamenti, chiesta a gran voce dai sindacati. "La situazione è molto critica, perché la pandemia non accenna a diminuire. Quindi continuiamo a chiedere una proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali. Non possiamo far scoppiare una bomba sociale, a rischio c'è un milione di posti di lavoro", le parole del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, impegnato in un serrato confronto con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando: "Devo dare atto che in questo governo c'è senza dubbio un cambio di attenzione al confronto con le parti sociali. Ovviamente verificheremo nei contenuti le scelte economiche e finanziarie che verranno prese". 

Dl Sostegno: settimana prossima il via libera

Il via libera al Dl Sostegno è atteso per la prossima settimana. L'ex decreto Ristori 5, primo provvedimento con i rimborsi economici dell'esecutivo Draghi e quinto provvedimento dall'inizio della pandemia per i rimborsi alle attività colpite dai lockdown, era rimasto ai box a causa della crisi di governo. Sul tavolo, dai ristori alla proroga delle scadenze fiscali: pendenze per le quali il precedente governo aveva stanziato risorse in deficit per 32 miliardi di euro con uno scostamento approvato a gennaio. Per quanto riguarda i rimborsi, il decreto introdurrà una nuova tranche di ristori per le attività colpite, ma la platea questa volta non verrebbe definita dai codici Ateco ma sulla base del calo del fatturato nel 2020 rispetto al 2019 pari ad almeno il 33% delle perdite. Si ragiona sull'ipotesi di aiuti selettivi, prevedendo per professionisti e piccole imprese una sorta corsia preferenziale con un forfait a fondo perduto. Per le attività più grandi, invece, un risarcimento basato su fatturato e numero di dipendenti.

Turismo invernale e congedi 

L'esecutivo è al lavoro per sostenere il comparto del turismo invernale, che con i recenti lockdown ha avuto perdite per quasi 10 miliardi di euro. Proprio sulla montagna, la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ha spiegato che "per i comuni montani non c'è solo il tema legato all'erogazione fondi, penso alla questione del Recovery fund, a una nuova fiscalità per le aree montane e al tema dei ristori. E' evidente che in questi territori la stagione si è conclusa in un nulla di fatto. Riteniamo prioritario che il Decreto Sostegno preveda delle risorse dedicate a tutto il comparto".  Il decreto dovrebbe inoltre reintrodurre, è scaduto il 31 dicembre, il congedo parentale Covid al 50% della retribuzione per i genitori degli under 14 che fanno scuola con la didattica a distanza.

Fisco

Proroghe fiscali sul tavolo del ministero dell'Economia. Nella bozza, è prevista la sospensione fino al 30 aprile, ossia alla data attuale della fine dello stato d'emergenza, dell'invio di nuove cartelle e pagamento della rottamazione ter e saldo e stralcio. Il documento allo studio del governo prevederebbe lo stralcio per le cartelle di 5.000 euro comprensivo di sanzione e interessi dagli anni 2000 al 2015. Si tratta di circa 60 milioni di cartelle, con un costo di un miliardo nel 2021 e un miliardo nel 2022. Tra le misure fiscali allo studio anche una pulizia del magazzino delle cartelle inesigibili pre-2015: una montagna di crediti pari a circa 400 miliardi di euro che non può più essere riscossa perché dovuti da soggetti deceduti o falliti.