LUCA BALZAROTTI
Economia

Quando l’indebitamento è patologico: il brutto record della Lombardia

I dati resi noti nel corso di una giornata di lavoro dedicata al tema e ai suoi legami con l'esclusione sociale. Il caso del ricorso alle procedure di sovraindebitamento, anora limitato

730

Una contribuente alle prese con il 730 (Archivio)

Milano, 28 novembre 2024 – Cinque milioni di famiglie e piccole imprese vivono in uno stato di indebitamento patologico. Il 16,3% - un caso su sei - è in Lombardia. È l’altra faccia di una regione che ama sbandierare il Pil da 481 miliardi di euro (come il decimo Stato dell’Unione europea) quanto nascondere l’alto tasso di persone in difficoltà. Rete italiana di microfinanza (Ritmi), Fondazione Welfare Ambrosiano e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi hanno provato a darne visibilità organizzando una giornata di lavoro dedicata al tema del sovraindebitamento e dell’esclusione sociale provocata.

Esperti del settore del debito, rappresentanti istituzionali e membri della società civile si sono confrontati per cercare nuovi modelli di intervento. Se la crisi economica determina un target di soggetti fragili anche sul piano familiare e sociale - è stata la premessa dei promotori - la soluzione non può prescindere da un format in cui il sostegno finanziario diventi anche strumento di inclusione sociale.

Le procedure di sovraindebitamento

In Lombardia le richieste di aiuto aumentano a un ritmo inferiore rispetto alla diffusione delle emergenze. Lo dimostra il ricorso alle procedure di sovraindebitamento, ancora frenato da più fattori: la conoscenza della loro esistenza e della loro efficacia, la complessità delle procedure, che richiedono il supporto di competenze professionali, e i costi.

In base ai dati della Camera Arbitrale di Milano, che gestisce le istanze di composizione delle crisi da sovraindebitamento delle Camere di commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano Monza Brianza Lodi, Pavia, Varese-Busto Arsizio, sono 1.582 le richieste di aiuto presentate da piccole imprese “sotto soglia”, ex imprenditori e cittadini eccessivamente indebitati dal 2017 (inizio dell’attività) al 31 ottobre 2024. Le domande sono sì in costante aumento (+2,4% nei primi dieci mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023) ma non riflettono ancora l’effettivo quadro di difficoltà.

La situazione nelle province

Milano rappresenta il 23% del totale delle istanze depositate ed è l’area più interessata dal fenomeno. Seguono Monza e Brianza con il 18%, Pavia con il 13%, Como con l’11%, Busto Arsizio con il 9%, Varese con l’8%, Lecco con il 7% del totale delle domande depositate.

Gli incrementi più elevati rispetto a un anno fa arrivano dalla Bassa Lombardia: +90% Cremona, +50% Pavia, +43% Lodi. Variazioni più contenute invece nelle province di Monza e Brianza (+16%), Como (+8%) e Milano (+5%), mentre risultano in calo nei circondari di Varese (-55%), Lecco (-43%, competente anche per Sondrio) e Busto Arsizio (-43%).

Nei primi dieci mesi dell’anno sono aumentate del 19% le istanze depositate dai consumatori, mentre quelle avanzate dalle aziende sono diminuite del 16%.