DANIELE DESALVO
Economia

Caro bollette, la Lombardia guida la classifica dei rincari di luce e gas: dove si spende di più

In tutti i capoluoghi e relative province aumenti superiori alla media italiana del 68 per cento. Dal giugno 2021 al mese scorso il caro energia ha colpito duro soprattutto a Como, meno a Pavia

Rincaro d'autunno per le bollette della luce e del gas

MILANO – Luce e riscaldamento sempre più salati per i lombardi con il caro bollette.

In poco più di due anni il prezzo medio di energia elettrica, gas metano e gasolio per caldaie in Lombardia si è impennato del 72,5%. E con i costi delle forniture sono aumentate in proporzione pure le tasse che si pagano sulle fatture. La stangata ha colpito duro soprattutto i cittadini di Como che, dal giugno 2021 al mese scorso, hanno fronteggiato un’inflazione del 73,9% su luce e riscaldamento. I varesini hanno invece subìto rincari del 73,7%; i bergamaschi del 73,5%; i lecchesi del 72,9%. A Lodi l’aumento è stato del 72,7%; a Mantova del 72,2%; a Cremona del 71,8%. I milanesi di Milano hanno pagato “solo“ il 71,6% in più, mentre a Pavia sono stati ancora meno sfortunati, con rincari di “appena“ il 71,4%. In altre città è andata molto peggio, come ad Aosta dove le bollette sono raddoppiate.

In tutti i capoluoghi della Lombardia, e di conseguenza nelle varie province, la stangata è stata superiore alla media italiana del 68%. Nel breve periodo c’è stata una tregua e si registra qualche ribasso, che tuttavia non si sa quanto reggerà. A Lodi a settembre, sempre per luce e riscaldamento, si è registrato un calo del 12,9%; a Brescia del 12,8%; a Milano del 12%; a Cremona e Pavia dell’11,6%.

Sono ribassi comunque inferiori rispetto alla media italiana del -11,5%, mentre a Varese, Lecco, Mantova, Bergamo e Como oscillano tra l’11,2 e il 9,8%, su fatture comunque tendenzialmente più alte. Senza il mercato tutelato la situazione sarebbe ancora più drammatica. Il prezzo dell’energia al mercato libero è schizzato del 109% in due anni, quello del gas del 47% mentre quello del mercato tutelato rispettivamente del 21 e del 14% e anche ora i ribassi maggiori arrivano proprio dal mercato tutelato, che tuttavia è destinato a scomparire. "Comunque la si giri, il mercato tutelato ha contribuito a contenere gli aumenti dei beni energetici in questa situazione di prezzi impazziti – commenta Marco Vignola, responsabile del Settore energetico dell’Unione nazionale consumatori – Sarebbe vergognoso non prorogarlo".

Ma come destreggiarsi tra diverse compagnie, mercato libero e tutelato, offerte varie? "Il settore è un cielo dove non ci sono santi – risponde Carlo Gibertini, avvocato di Federconsumatori della Cgil di Lecco, quotidianamente impegnato a difendere i cittadini da truffe e prezzi fuori controllo – Tendenzialmente è meglio affidarsi alle compagnie conosciute, non firmare mai contratti al telefono e visionare prima le condizioni. Inoltre consiglio, se possibile, di interloquire con operatori fisici, in posti fisici".