Telefonini: si spengono per sempre i Blackberry. Storia e caratteristiche della "mora"

L'apparecchio inventato da un'azienda canadese è stato a lungo rivale degli smartphone Apple e Android

Si spengono definitivamente i Blackberry. Gli apparecchi prodotti dall'azienda canadese, diventati nel nuovo secolo uno dei simboli della transizione dai telefonini agli smartphone e, in generale, della transizione verso un mondo iperconnesso, sono arrivati a fine corsa. Da oggi, martedì 4 gennaio, come era stato annunciato nel settembre del 2020 i dispositivi tanto amati da numerosi vip, in primis l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, cesseranno di funzionare. 

I perché dello stop

O almeno lo fanno in parte: potranno ancora accendersi e scattare foto, ma il blocco dei servizi di "provisioning" rende impossibile effettuare e ricevere telefonate, messaggi, posta elettronica e navigare su internet. Una conclusione poco gloriosa che non è una sorpresa: i Blackberry più che finire al tappeto fragorosamente hanno "perso ai punti", per utilizzare una metafora pugilistica. Sconfitti dai loro rivali, stritolati dalla concorrenza dei due giganti del settore, Apple e Android. I quali all'inizio hanno potuto sfruttare un sistema operativo più intuitivo e, probabilmente, anche una maggiore maneggevolezza degli hardware. I piccoli pulsanti della tastiera, infatti, cifra dei telefonini Blackberry, si sono rivelati, con il progredire degli altri apparecchi, più complicati da utilizzare rispetto ai sistemi touchscreen. 

Un possibile futuro

Successivamente, con il passaggio al sistema operativo Android, era già iniziato il tramonto del classico modello Blackberry. Un marchio che, però, potrebbe avere un futuro, grazie proprio alla partnership con il "motore per smartphone" sviluppato da Google e la startup OnwardMobility, che ha acquisito nome e brevetti dopo che l'azienda cinese di telefonia mobile Tcl, una volta rilevata la licenza dal produttore originario, aveva deciso di non rinnovarla nel 2020. I proprietari di OnwardMobility avevano anticipato mesi fa l'arrivo di nuovi telefonini la cui produzione, complice la pandemia e la crisi dei chip, ha subito come tante altre dei rallentamenti. Il rilancio è solo rimandato al 2022, con fonti vicine che parlano di dispositivi dal design classico e connettività 5G. Nessuna parola fine dunque ma solo un arrivederci, in attesa dell'ennesima scommessa della "mora" (questo il significato della parola Blackberry in inglese).

Com'era il modello storico

Molti giovani millennials, probabilmente, non saprebbero riconoscere uno storico modello di telefonino Blackberry. Un fenomeno legato alla perdita progressiva di quote nel mercato (si stima che in Italia la fetta di utilizzatori di smartphone Blackberry sia scesa dallo 0,64% del 2015 allo 0,0% odierno) che ha trasformato il telefonino con tastierino incorporato in un oggetto da bottega d'antiquariato. 

I primi smartphone Blackberry, attualmente conosciuti come Blackberry Legacy, sono nella maggior parte dei casi dispositivi caratterizzati da tastiere Qwerty - una replica in miniatura di quella che utilizziamo sui nostri pc e lap-top - e del tipo monolitico, con pochi dispositivi di caratteristiche differenti, negli ultimi modelli era presente un mouse tramite trackball o trackpad e in alcuni casi anche schermo touch.

Eppure nel 2012, quando ancora la "mora" era un competitor accreditato dei cellulari Apple e Android, l'emittente televisiva Usa aveva messo a confronto diversi smartphone, verificando come i terminali BlackBerry permettessero oltre a un migliore segnale e alla garanzia di una connessione mobile anche in situazioni avverse, una durata maggiore della batteria.