Allarme Intelligenza artificiale: "Mancano lavoratori specializzati"

Sos di Confartigianato: "In Regione 47mila posti che nessuno può coprire. Urgente cambiare rotta"

Intelligenza Artificiale

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Pavia – L’intelligenza artificiale fa paura, si teme possa far perdere posti di lavoro, ma al momento è il contrario: mancano lavoratori in grado di utilizzare le nuove tecnologie. Nella sola Lombardia, le medie e piccole imprese pioniere dell’IA sono frenate dalla mancanza di personale: mancano 47mila figure all’appello. La situazione peggiore si registra sul territorio lombardo a Lodi dove è introvabile il 69,1% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (670 su 970). Seguono Lecco, dove manca il 62,7% di personale pronto ad affrontare l’IA (1.210 su 1.930), Brescia dove manca il 62,1% del personale, Monza-Brianza dove manca il 60,9%, Bergamo dove manca il 60,4%, e Pavia dove manca il 60,2% (1.240 su 2.060).

In questa particolare classifica va megl io a Como che secondo il rapporto di Confartigianato ha una carenze del 59,9% (2.360 su 3.940), a Mantova che ha il 58,9% (1.420 su 2.410), fino a Sondrio dove la percentuale è di 42.1 pari a 590 su 1.400. In Lombardia in testa alla classifica dei lavoratori introvabili tra quelli capaci di gestire tecnologie relative a big data analytics, internet of things e robot ci sono gli elettricisti specializzati in costruzioni: lo scorso anno sono risultati difficili da reperire 2.720 su un fabbisogno delle imprese pari a 4.290. Anche 2.330 tecnici programmatori su un totale di 2.820 non si trovano.

Arriva addirittura all’86,3% la quota di ‘introvabili’ nell’automotive: su 1.260 meccanici e autoriparatori è stato difficile trovarne 1.460. Percentuale di difficoltà di reperimento che sale al 96,1% per gli addetti ai macchinari utensili, pari a 1.240 lavoratori su 1.290, valore più alto in termini percentuali dopo quello dei tecnici delle costruzioni che raggiunge quota 98,1%, pari a 1.010 lavoratori su 1.030. Due piccole imprese su tre (66%) hanno adottato interventi per attrarre o trattenere il personale qualificato. In particolare, hanno attivato o intensificato la collaborazione con le scuole, soprattutto quelle a indirizzo tecnico e professionale.

Stando al rapporto di Confartigianato, l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, ma anche ottimizzazione dell’utilizzo di energia e materie prime, gestione della logistica, automazione fino alla diagnostica e alle cure mediche. "Abbiamo più volte sottolineato la difficoltà delle imprese di reperire e trattenere personale: ora i tempi si sono allungati e non sempre l’esito del match domanda-offerta è positivo. È urgente adottare strategie affinché le imprese possano continuare a competere – spiega il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti –. In particolare, la difficoltà di reperimento di queste figure si aggrava per le pmi che provano a reagire anche lavorando sulla comunicazione rivolta ai giovani, che spesso non immaginano la straordinaria ricchezza delle piccole realtà".