Beruschi
Una piccola osservazione, forse scontata, mi risuonava nella testa giovedì pomeriggio, mentre annaspavo in auto per raggiungere entro le 19 il teatro Carcano (1 ora e 40 per fare 15 chilometri); in effetti sono abituato alle ore notturne, ma essere al volante nel tardo pomeriggio mi ha fatto trovare in mezzo al traffico più congestionato. Pensavo ai “ghisa” agli incroci come una volta: potrebbero tuttora evitare gli intasamenti agli incroci, che si bloccano per la maleducazione dei furiosi campioni del volante; ma la gente, apparentemente onesta su bici e monopattini, perché si ostina a tenere le luci spente, anzi, a non averle affatto? Questo me lo sono chiesto più volte durante il percorso. Perché non fermarli, sequestrare il mezzo, dare la multa e mandarli a piedi? O condannarli ad azionare una macina per produrre energia elettrica? Devo confessare che, nel caos generale, anch’io ho commesso un paio di infrazioni, me ne vergogno, ma sono riuscito a sbloccare situazioni problematiche. Per inciso: lo spettacolo al Carcano, El nost Milan, è stato delizioso, oltre la gioia di vedere il teatro pieno: complimenti. Per fortuna siamo distratti dall’arrivo del freddo: i telegiornalisti si strappano le vesti, non hanno mai visto la pioggia e nemmeno la neve, probabilmente stanno vivendo il loro primo dicembre (sono nati ieri?). Per non parlare dei teorici del riscaldamento globale, che, abituati ad andare a protestare in canottiera, non riescono a capire che cosa succeda. Chi ha spento il caldo?